Le buone maniere di una volta tra galateo ed etichetta
Dal "Corriere del Ticino", Giorgio Thoeni su Le leggi della cortesia a cura di Annick Paternoster e Francesca Saltamacchia
«Viviamo in un'epoca in cui è più facile far brutta figura urlando sulle piattaforme social (come scrivere tutto in maiuscolo) che mettersi le dita nel naso a tavola. Ben venga allora una rispolverata delle buone maniere, anche se da un profilo storico-letterario».
«Viviamo in un'epoca in cui è più facile far brutta figura urlando sulle piattaforme social (come scrivere tutto in maiuscolo) che mettersi le dita nel naso a tavola. Ben venga allora una rispolverata delle buone maniere, anche se da un profilo storico-letterario».
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Le leggi della cortesia
Galateo ed etichetta di fine Ottocento: un’antologia
a cura di Annick Paternoster, Stefano Prandi, Francesca Saltamacchia
editore: Interlinea
pagine: 160
Le regole del bon ton cambiano ma sono ancora oggetto di discussione e mode. Con l’avvento della borghesia in Europa nel XIX secolo, la nuova classe dirigente vuole promuovere un codice comportamentale che la rispecchi. Si pubblicano quindi numerosi galatei, rivolti a un pubblico di fanciulli e adolescenti e d’altra parte vedono la luce i cosiddetti libri di etichetta, dedicati alla figura della signora, dal tono più coinvolgente e spesso ironico. Proprio da questi galatei sono tratti la maggior parte dei brani raccolti in questa divertente antologia: basti l’esempio della celebre Gente per bene della marchesa Colombi, ancora contemporaneo e godibilissimo nella lettura.
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