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Stefano Prandi

Titoli dell'autore

La costanza del risultato, l’ardimento dell’interpretazione.

Padre Giovanni Pozzi nel centenario della nascita, atti del convegno internazionale di studi (Lugano, 26-27 maggio 2023)

a cura di Pietro Montorfani, Uberto Motta, Stefano Prandi, Aurelio Sargenti

editore: Interlinea

pagine: 240

Giovanni Pozzi è stato uno dei maggiori italianisti del secondo Novecento, impegnato sul doppio fronte della critica letteraria e della filologia. Autore di numerosi studi – da La rosa in mano al professore (1974) ad Alternatim (1996) – e di importanti edizioni critiche e commentate (l’Hypnerotomachia Poliphili di Francesco Colonna, le Castigationes Plinianae di Ermolao Barbaro e l’Adone di Giovanni Battista Marino), ha contribuito fortemente al rinnovamento di vari ambiti di ricerca: dallo studio delle forme retorico-stilistiche della tradizione a quello della topica letteraria; dalla storia della mistica e della religiosità popolare ai problemi legati al rapporto tra parola e immagine, a cui sono dedicati i volumi La parola dipinta (1981), Poesia per gioco (1984) e Sull’orlo del visibile parlare (1993). Nato a Locarno nel 1923 e ordinato sacerdote nell’Ordine dei Frati Cappuccini nel 1947, all’Università di Friburgo ebbe come maestri Gianfranco Contini e Giuseppe Billanovich (e extra muros Carlo Dionisotti). Si addottorò nel 1952 e, dopo la libera docenza conseguita nella stessa università, ne divenne professore ordinario di Letteratura italiana per quasi un trentennio (1960-88). Dalle aule universitarie trasferì infine il suo magistero in quelle del Convento dei Cappuccini di Lugano, dove visse in continua operosità fino alla morte, avvenuta il 20 luglio 2002. Il volume raccoglie i contributi del convegno internazionale (Lugano, 26-27 maggio 2023) organizzato da Associazione Biblioteca Salita dei Frati, Istituto di Studi italiani dell’Università della Svizzera italiana (USI) e Dipartimento di italiano dell’Università di Friburgo, nel centenario della nascita.

Le leggi della cortesia

Galateo ed etichetta di fine Ottocento: un’antologia

a cura di Annick Paternoster, Stefano Prandi, Francesca Saltamacchia

editore: Interlinea

pagine: 160

Le regole del bon ton cambiano ma sono ancora oggetto di discussione e mode. Con l’avvento della borghesia in Europa nel XIX secolo, la nuova classe dirigente vuole promuovere un codice comportamentale che la rispecchi. Si pubblicano quindi numerosi galatei, rivolti a un pubblico di fanciulli e adolescenti e d’altra parte vedono la luce i cosiddetti libri di etichetta, dedicati alla figura della signora, dal tono più coinvolgente e spesso ironico. Proprio da questi galatei sono tratti la maggior parte dei brani raccolti in questa divertente antologia: basti l’esempio della celebre Gente per bene della marchesa Colombi, ancora contemporaneo e godibilissimo nella lettura.
 

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