Le stanze della memoria
«Marcel Proust, nella sua cattedrale letteraria “Alla ricerca del tempo perduto”, tenta e realizza pienamente l’ardua impresa di riportare in vita i sommersi continenti della propria memoria e di ricucire, con le stesse giovani e smaglianti tonalità originarie, il tessuto disfatto del suo passato. Nel magico atto di ridare corpo a una materia così volatile e sfuggente come il ricordo, lo scrittore coglie il misterioso segreto della temporalità umana, quel flusso continuo in cui passato e presente si mescolano e divengono tutt’uno. Renzo Crivelli nella sua silloge “Il fantasma del palazzo ed altri racconti” (Interlinea, Novara 2019, pp. 189, euro 15) decanta le sue abilità letterarie nel medesimo cimento e riporta in superficie tutte quelle nascoste correnti temporali che determinano il carattere e il destino dei suoi personaggi, tutti emblemi di una medesi-ma condizione umana la cui cifra segreta e rivelatrice è proprio il tempo, signore di ogni cosa.
Di racconto in racconto, Crivelli affabula storie che, pur variando i personaggi e gli eventi, sono tutte accomunate dalla malinconica nostalgia dei protagonisti per la propria infanzia e giovinezza, luoghi mitici in cui la vita, anche nelle prove e nei dolori, fiorisce come un giardino in primavera e respira quell’aria pura e sottile che avvolge solo le cime più alte. Nella continuità tra passato e presente l’individuo tiene unita la propria identità e la propria unicità: senza la memoria l’uomo è come una foglia staccatasi dal ramo e affidata ai ca-pricci del vento. Dietro ogni storia narrata c’è il grande schermo bianco del tempo sul quale vengono proiettate, come nei cieli antichi, i simulacri del nostro vissuto sottratto alla mortalità e al decadimento e trasformato in costellazione intramontabile che guida il nostro cammino terreno. Questa memoria immersa nella continuità salvifica dell’interiorità diventa sacra e si dilata in noi come un tempio vivente che custodisce la nostra parte migliore, la quintessenza del nostro essere autenticamente umani.»
Inserisci un commento