Livio, l'editore del secolo breve che amava (e temeva) PPP

Da "Il Fatto Quotidiano", Massimo Novelli su Una vita con i libri di Livio Garzanti
« Ne viene fuori il ritratto composito di un intellettuale del secolo breve, davvero un Grande Borghese, che non si limitò a stampare libri spesso con intuizioni geniali, coniugando con sapienza, cultura e mercato, ma che, a sua volta, ne scrisse (da L'amore freddo ad Amare Platone). Il suo talento narrativo e il suo spirito critico, impertinente, mai conformista, emergono già nell'inedito diario giovanile sul 25 luglio e sull'8 settembre del 1943, pubblicato nel volume di Interlinea. In un Paese come l'Italia che, pur essendo stato fascista fino all'arresto di Mussolini, dopo il 25 luglio si era scoperto all'improvviso antifascista, il giovane Garzanti annotava lucidamente, con onestà: "Per diversi giorni si ripetono articoli di fondo e si continua a celebrare l'amor patrio, si insiste che il dovere è di unirci attorno alla bandiera, si osanna la libertà, ma si dice che la libertà bisogna conquistarla, saperla rispettare, non abusarne; tutte belle parole in cui diversi nomi del vecchio giornalismo, o del mondo intellettuale rimasto per vent'anni nel silenzio, fanno esercizi di retorica o tentano di esprimere onestamente il tema che l'orgia antifascista minacci di travolgere il Paese, sono temi gravi, che contrastano col resto dei medesimi giornali".»
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« Ne viene fuori il ritratto composito di un intellettuale del secolo breve, davvero un Grande Borghese, che non si limitò a stampare libri spesso con intuizioni geniali, coniugando con sapienza, cultura e mercato, ma che, a sua volta, ne scrisse (da L'amore freddo ad Amare Platone). Il suo talento narrativo e il suo spirito critico, impertinente, mai conformista, emergono già nell'inedito diario giovanile sul 25 luglio e sull'8 settembre del 1943, pubblicato nel volume di Interlinea. In un Paese come l'Italia che, pur essendo stato fascista fino all'arresto di Mussolini, dopo il 25 luglio si era scoperto all'improvviso antifascista, il giovane Garzanti annotava lucidamente, con onestà: "Per diversi giorni si ripetono articoli di fondo e si continua a celebrare l'amor patrio, si insiste che il dovere è di unirci attorno alla bandiera, si osanna la libertà, ma si dice che la libertà bisogna conquistarla, saperla rispettare, non abusarne; tutte belle parole in cui diversi nomi del vecchio giornalismo, o del mondo intellettuale rimasto per vent'anni nel silenzio, fanno esercizi di retorica o tentano di esprimere onestamente il tema che l'orgia antifascista minacci di travolgere il Paese, sono temi gravi, che contrastano col resto dei medesimi giornali".»
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Una vita con i libri
Appunti, racconti e interviste
di Livio Garzanti
editore: Interlinea
pagine: 168
La casa editrice Interlinea pubblica per il centenario di Livio Garzanti un libro postumo di inediti, appunti, racconti e interviste a cura di Louise Michail Garzanti, intervistata da Paolo DI Stefano con una nota di Carlo Ferretti
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