Sconfitti in versi e il bricolage di Luciano Erba

«Come rilevano i due coautori dello studio, sono i toni smorzati e un minimalismo elegante a caratterizzare l'opera di Erba, dove trovano spazio interrogativi esistenziali e metafisici, sempre colorati da una pungente ironia. L'immaginazione infantile come momento di nascita della conoscenza e apprendimento, le riflessioni sulla dimensione spaziale e temporale e l'interrogazione metafisica del mondo che ci circonda sono tutti elementi che si riscontrano nell'opera del poeta».
Luciano Erba bricoleur e metafisico
Autografo 70
rivista: Autografo
pagine: 192
Luciano Erba, poeta, traduttore e saggista, è stato autore di un’opera di distillata originalità che è cresciuta, in forme coerenti, lungo un arco temporale di oltre mezzo secolo. La sua è una scrittura di toni smorzati e di eleganti disinvolture, variamente segnata da affabilità ironiche e da svagate ritrosie. Con un minimalismo esibito, che non preclude dimensioni più arrovellate e implicitamente tragiche, percorse da interrogativi esistenziali e metafisici. La complessità della sua opera viene qui affrontata da angolature diverse. Vengono indagati la produzione poetica, marcandone evoluzioni e continuità (Prandi e Grignani), testi e stilemi specifici (Magro e Fioravanti), le relazioni privilegiate intrattenute con l’editore Scheiwiller (Cicala), le varianti di Natura naturans e il loro legame con le opere d’arte di Giovanola (Milone) e infine le scelte, spesso ardite, di Erba traduttore da Sponde, Frénaud e Racine (Grata, Poli e Benzoni).
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