Spazi monumentali e bisogni sociali raccontano il "fascismo di pietra"
«Piazza Zumaglini con i suoi palazzi razionalisti; le scuole "Principe di Piemonte" di piazza Cesare Battisti; l'ex Enal e il palazzo della Gioventù littoria di piazza Solferino. Ma anche le case popolari e la colonia elioterapica, il dispensario di via Benadir e l'ospedale psichiatrico di via Trino. Attraversata dalla spinta modernista di quel "fascismo di pietra" che doveva rinnovare e innovare gli spazi urbani nel segno di un diverso ordine sociale, anche la Vercelli degli anni '30 visse una riqualificazione urbanistica impetuosa».
Vercelli littoria
L’architettura nel Ventennio fascista
a cura di Francesca Albani, Matteo Gambaro
editore: Interlinea
pagine: 152
Quando una città cambia volto e identità grazie all’architettura: è il caso di Vercelli, nel cuore della Pianura Padana tra Torino e Milano. Il volume, completamente illustrato da documenti d’archivio e immagini inedite d’epoca, è la prima approfondita esplorazione delle opere architettoniche realizzate durante il Ventennio a Vercelli. Disegni, progetti, fotografie e cartoline raccontano una nuova stagione della provincia italiana e le visite di Mussolini, con un particolare approfondimento al piano di riqualificazione urbana che avrà ricadute non solo urbanistiche ma anche economiche e sociali sulla città piemontese. Un grande volume strenna illustrato.Una coedizione con Editoriale Nuova.SCARICA IL FOLDER
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