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Teresa Ferri

Teresa Ferri
autore
Interlinea
Teresa Ferri, nata ad Atessa (Chieti), ha insegnato per molti anni Teoria e pratica del testo letterario nella facoltà di Lettere e filosofia dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo. 
Ha pubblicato tre raccolte di poesie, Fiori di corallo (Tracce, Pescara 2001), Alfabeti a perdere (Il Filo, Roma 2004) e Campanile d’aria (Carabba, Lanciano 2007); sillogi che, insieme a liriche e racconti inediti, hanno conseguito premi letterari, riconoscimenti e segnalazioni. Diversi suoi testi, in versi e in prosa, sono apparsi su riviste e in antologie di poeti e narratori contemporanei. 
Ha inoltre pubblicato numerosi saggi e monografie su autori antichi e moderni della letteratura italiana, quali Cellini, Cardano, Vico, Alfieri, Manzoni, Pascoli, D’Annunzio, Campana, Quasimodo e Saba, non trascurando scrittori contemporanei (Bossi Fedrigotti, Conti, Duranti, Lunardi, Piazzolla e Tabucchi), né autori emergenti. Ha infine curato antologie e ristampe di testi letterari abruzzesi otto-novecenteschi (Ciàmpoli, Janni, Marcolongo).

Titoli dell'autore

Precipizi di luce

Dialoghi con Aligi Sassu

di Teresa Ferri

editore: Interlinea

pagine: 136

"Quasi tutti i grandi pittori hanno cercato di tradurre in immagini le suggestioni nate dalla lettura di testi poetici e Sassu stesso non ha fatto eccezione a una regola che lo ha visto illustrare i classici della letteratura universale, dall'Apocalisse all'Orlando furioso ai Promessi sposi, per toccare i vertici della creatività con le 112 opere della Divina Commedia. Del tutto insolito e raro è invece il caso contrario, che sia un poeta a trarre ispirazione dalle opere di un artista per costruire, come ha fatto Teresa Ferri, un poemetto sui generis che ha nelle immagini il sottofondo figurale. Per attuare questo particolarissimo dialogo assecondando il dettato di Simonide posto in esergo ("La pittura è poesia silenziosa e la poesia è pittura che parla") la Ferri ha appuntato lo sguardo su 50 delle 210 opere conservate ad Atessa, ne ha tratto ispirazione per scrivere un numero equivalente di poesie e le ha poi ordinate in cinque sezioni, in ognuna delle quali si rifrangono, spesso intersecandosi a vicenda, i "precipizi di luce" che danno titolo alla raccolta: un traslato che la Ferri utilizza per indicare nello splendore esaltante delle immagini il permanere della qualità estetica più rilevante nel lungo cammino artistico di Sassu, ma che rivela anche con immediatezza come si dispone il suo fraseggio poetico, continuamente animato da picchi metaforici, allusioni e disvelamenti su un piano introspettivo-riflessivo." (dalla Presentazione di Silvio Riolfo Marengo).
 

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