Bianca Dorato, si è spenta la poetessa appartata
Si è spenta ieri nella sua casa di Torino dopo una lunga malattia inguaribile Bianca Dorato, una delle poetesse più appartate ma stimate della letteratura dialettale contemporanea. Sulla sua ultima opera, Signaj (Interlinea) il critico Giovanni Tesio aveva scritto che è “una sorta di lunga attitudine o fedeltà all’ascolto interiore. Poesia di movimento, certo, perché poesia di passi in cerca di infinito”.
Era nata a Torino nel 1933. Interrotti gli studi classici per motivi di salute, aveva pubblicato vari libri di poesia, fino all’ultimo del 2006:
“Se la poesia è vita che resta impigliata in una trama di parole, la poesia che adotta il dialetto (lingua di poesia, in questo caso lingua piemontese) è poesia in cui la parola continua ad essere – più che nell’italiano – attaccata alla sua cosa, di cui esalta il suo sogno d’identità. Lì è la voce dell’Amore, incarnata nel silenzio che l’accompagna” (Giovanni Tesio).
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