Mercoledì 8 ottobre alle 18 a Milano l’Università Cattolica festeggia l’artista con l’anteprima dell’opera letteraria Vita avventurosa di Emilio Isgrò edita da Interlinea con presentazione di Vincenzo Salerno
Con una tiratura di 88 copie firmate con tavola numerata, prima della distribuzione in libreria, il romanzo L’avventurosa vita di Emilio Isgrò nelle testimonianze di uomini di Stato, artisti, scrittori, parlamentari, attori, parenti, familiari, amici, anonimi cittadini è proposto da Interlinea per festeggiare gli 88 anni dell’artista, con anteprima in Università Cattolica mercoledì 8 ottobre alle 18 in via Necchi 9.
Il libro, del tutto controcorrente, raccoglie varie testimonianze che attestano provocatoriamente di non conoscere e non riconoscere Isgrò – quasi una cancellatura dell’esistenza del maestro delle cancellature – e ha una presentazione di Vincenzo Salerno (presente all’anteprima dell’8 ottobre con l’editore Roberto Cicala e i critici Giuseppe Lupo e Alessandro Zaccuri). L’opera torna dopo mezzo secolo dalla sua prima uscita e ripropone Emilio Isgrò come figura di valore letterario oltre che artistico.
Alla celebre affermazione di Flaubert, «Madame Bovary sono io», L’avventurosa vita di Emilio Isgrò risponde rimuovendo l’ultimo schermo: quello del personaggio mediatore tra il poeta e il suo pubblico. Ma non scompare soltanto il personaggio: scompare anche l’autore. La “storia” è qui raccontata da chi dovrebbe leggerla: 327 testimoni che danno di Isgrò un ritratto sconcertante e contraddittorio, lasciando spazio ad altre possibili testimonianze. Le moderne tecniche di “coinvolgimento”, anche quelle più avanzate, vengono così mostrate lucidamente e sarcasticamente per quello che sono: strizzate d’occhio a un pubblico di “intenditori”. Non c’è bisogno di precisare, perché il lettore non scambi il libro per un’autobiografia, che le dichiarazioni comprese nel romanzo (tranne una o due) sono tutte inventate. Da chi non si sa.
Ma è meglio che il lettore non lo sappia se vuole godersi la realtà del romanzo.
Emilio Isgrò è un artista concettuale e pittore, ma anche poeta, scrittore, drammaturgo e regista, uno dei nomi dell’arte italiana più conosciuti a livello internazionale tra XX e XXI secolo.
Ha pubblicato le raccolte di poesia Fiere del Sud (1956), L’età della ginnastica (1966), Oratorio dei ladri (1996). Per il teatro ha scritto L’Orestea di Gibellina rappresentata per tre anni di seguito (1983-1985) sui ruderi della vecchia città distrutta dal terremoto.
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L’avventurosa vita di Emilio Isgrò nelle testimonianze di uomini di Stato, artisti, scrittori, parlamentari, attori, parenti, familiari, amici, anonimi cittadini, Interlinea, Novara 2025, pp. 176, euro 20 (in distribuzione nazionale dal 17 ottobre).
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