Anteprima della ricerca di Anna Cardano martedì prossimo 23 settembre alle 17,30 al Broletto di Novara: un’opera fondamentale frutto di anni di lavoro. Esce nell’anniversario della strage di ebrei di settembre e ottobre 1943 in diverse località novaresi.
Novara e la Shoah. Presenza e persecuzione antiebraica tra indifferenza, complicità e soccorso s’intitola l’importante volume di Anna M. Cardano, frutto di anni di ricerche, promosso dall’Istituto Storico Fornara e pubblicato da Interlinea: la presentazione è in programma martedì 23 settembre 2025 alle ore 17,30 nel Salone dell’Arengo del Broletto a Novara con interventi dell’autrice e di Elena Mastretta dopo un saluto di Paolo Cattaneo, presidente dell’Istituto, e Roberto Cicala, editore. L’occasione è significativa perché in questi stessi giorni del 1943, tra settembre e ottobre, in diverse località del territorio delle attuali province di Novara e del Verbano Cusio Ossola si è consumata una strage di ebrei di cui resta più drammatico e noto quanto avvenuto a Meina.
Il volume dell’Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea nel Novarese e nel Verbano Cusio Ossola “Piero Fornara” è aperto da un’introduzione della stessa Mastretta e da un saluto di Rossella Bottini Treves, presidente della Comunità Ebraica di Vercelli, Biella, Novara e Verbano Cusio Ossola. Il libro è arricchito da un inserto iconografico e da una serie di documenti, come l’elenco dei nomi presenti nel primo censimento degli ebrei novaresi, con una bibliografia e un utilissimo e ricco indice dei nomi.
Antichi pregiudizi e stereotipi sono alla base della diffusione dell’antisemitismo che favorì anche a Novara l’applicazione delle leggi antisemite contro la piccola minoranza di ebrei presenti in città. Negli anni trenta e quaranta si arrivò così, nel breve volgere di pochi anni, a produrre un’aberrante attività amministrativa finalizzata alla persecuzione dei diritti e poi delle stesse vite degli ebrei. Documenti d’archivio, testi giornalistici dell’epoca e testimonianze sono utilizzati per ricostruire una memoria che altrimenti andrebbe persa, fornendoci alcune chiavi interpretative per capire gli atteggiamenti di indifferenza o addirittura di entusiasmo verso la persecuzione, o al contrario le scelte di soccorso verso i perseguitati, puntando in particolare l’attenzione su ciò che successe a Novara il 19 settembre del 1943, e sulle vittime di quegli arresti. Come la cittadinanza si interrogò sulla Shoah, dopo la Liberazione? Quale ascolto ebbero gli ebrei sopravvissuti? Che cosa resta oggi di quella memoria?
Scrive Elena Mastretta nel libro che «quelli di Giacomo Diena e Amadio Jona, zio e nipote, sono nomi noti a studiose e studiosi delle persecuzioni razziali a Novara, ma sulla loro vicenda ci sono state a lungo incertezze, che con grande attenzione e metodo sono state sciolte dalla ricerca che Anna Cardano ha condotto da almeno un decennio. Diena e Jona vengono precocemente ascritti nell’elenco degli ebrei travolti dalla persecuzione attuata nel capoluogo novarese, che non fu meno feroce e capillare di altre. A loro sono stati successivamente aggiunti i nomi di Bertie Sara Kaatz, ebrea nata in Polonia e residente a Novara dal 1942, e Reneé Marie Henriette Citroen, figlia di Samuele Citroen ed Elena Cohen, nata il 4 settembre 1909 in località ancora indicata come ignota dalla banca dati del Cdec, mentre dai documenti del Comune di Novara e del carcere di Torino risulta nata ad Anversa. Sono loro, allo stato attuale degli studi, i quattro ebrei arrestati in citta il 19 settembre 1943, spesso dati per assassinati nella stessa data e la cui sorte dopo quel giorno si è provata a ricostruire nella ricerca che viene presentata in questo volume.
Nei testi introduttivi Rossella Bottini Treves ribadisce che «grazie a ricerche di alto profilo come questa si riescono a restituire parzialmente dignità e visibilità agli ebrei di Novara». Infatti, sottolinea l’autrice Anna Cardano, «occorre ripartire dalla conoscenza, dunque, per poter vivere in una società in cui, diversamente da quanto accaduto nel 1938, l’antisemitismo non debba più essere tollerato, magari sulla base di pregiudizi antichi, sempre latenti, e ultimamente riesplosi con forza. Ognuno di noi è responsabile di questo futuro».
L’autrice, Anna Maria Cardano, originaria di Galliate, è una storica e docente novarese ed è stata membro della Camera dei Deputati nella XV legislatura. Laureata in Lettere all'Università di Padova, ha insegnato fino a quest’anno nelle scuole superiori. Fa parte del comitato scientifico dell’Istituto Storico Fornara, collabora a riviste come “L’impegno” e tra i suoi impegni si segnala la cura del ciclo “Sconfinamenti tra storia e letteratura” nei Giovedì letterari in biblioteca della Negroni di Novara.
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