Allegro Inferno

«Di questa riluttanza all'astrazione fa le spese anche la teoria dell'amor cortese. Nell'episodio di Paolo e Francesca- infatti, Porta non ardisce tradurre la memorabile definizione dell'amore "ch'a nullo amato amar perdona", con quel che segue; il poeta preferisce cimentarsi con la seconda parte del racconto, quella della lettura che conduce i due amanti al bacio fatale. Il pallore che scolora il viso ai due lettori contagiati dall'amore si concreta nel colore del pancotto, attinto a un tavolo di cucina anziché alla tavolozza di un pittore. La delicata Francesca del modello usa qui una lingua franca e sboccata, e i particolari reticenti o volutamente ambigui del racconto originale vengono ridotti drasticamente.»
LEGGI L'ARTICOLO
L’Inferno di Dante riscritto in milanese
di Carlo Porta
editore: Interlinea
pagine: 136
La prima traduzione del poema di Dante in un dialetto italiano si deve a Carlo Porta. L’Inferno in versi milanesi, seppur frammentario, rappresenta il vero inizio della poesia portiana.
Inserisci un commento