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Antonella Anedda. Anche in Darwin si può trovare la voce della poesia.

09.07.2022
Le piante di Darwin e i topi di Leopardi Da "Robinson - la Repubblica", Antonio Gnoli su Le piante di Darwin e i topi di Leopardi di Antonella Anedda

«Come per quella adottata dal miglior fabbro (dedica imprescindibile con cui Eliot riconosceva il grande lavoro di Pound), la poesia di Antonella Anedda è cresciuta nell'essenzialità. Niente si incontra di superfluo nei versi di Historiae e persino nella prosa di Geografie e del recentissimo libro dedicato a Leopardi e Darwin. In ogni prova si avverte la forza della concentrazione e l'idea che scrivere più che un atto interiore sia il frutto di conoscenze e competenze. Antonella si è laureata in storia dell'arte con Augusto Gentili, un iconologo specialista di pittura veneta, per poi passare anni dopo a una rilettura dell'evoluzionismo. Su questo campo largo di saperi si è installata la sua poesia.»

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Le piante di Darwin e i topi di Leopardi

di Antonella Anedda

editore: Interlinea

pagine: 304

Tra natura e letteratura questo libro è il racconto appassionato di un confronto tra idee, parlando di animali e di tre autori: Giacomo Leopardi, Erasmus Darwin e suo nipote Charles. Come ha scritto Osip Mandel’stam dei naturalisti, leggerli può spalancare nella nostra vita una radura e, in particolare, «leggere Darwin ci rende attenti, la sua sete di esperienza lo rende affidabile come un reporter sul campo». In queste pagine si svela come riscoprire Leopardi in chiave naturalistica ha un significato particolare per «capire che siamo fragili, caduchi. Infatti quando Leopardi scrive La ginestra ha imparato davvero a morire, il suo riso è diventato una forma di bontà, ridendo nello stesso modo di sé, prima che degli altri».

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