Bordelli, latrine e cantine Il ritorno dei «porcheristi»

«Felice Cavallotti, il famoso "bardo della democrazia", rivoluzionario in politica ma conservatore in arte, indicò con indignazione le note onnipresenti di questo spartito: «letto, latrina e cantina». E sotto questo titolo Giuseppe Iannaccone, ripescando nei polverosi cataloghi editoriali del tempo, ripropone per la prima volta in una curiosa e divertente antologia {Letto, latrina e cantina. La poesia verista in Italia, Interlinea, pagg. 265, euro 18) i componimenti più significativi e gli autori protagonisti di questa esperienza (da Domenico Milelli a Enrico Onufrio, da Pier Enea Guarnerio a Ulisse Tanganelli), che si ritagliarono un quarto d'ora di celebrità spaziando tra le cortine delle alcove.»
LEGGI L'ARTICOLO Letto, latrina e cantina
La poesia verista in Italia
a cura di Giuseppe Iannaccone
editore: Interlinea
pagine: 280
«Una celebrazione della vita terrena e dell’amore carnale»: così Benedetto Croce ha definito la lirica “verista” che alla fine dell’Ottocento mira a rappresentare la realtà senza ipocrisie, compiacendosi di descrivere situazioni disgustose, amori mercenari, sentimenti triviali, insomma gli aspetti più scabrosi della quotidianità. Per la prima volta sono raccolti in un’antologia i versi di autori noti, meno noti e sconosciuti, protagonisti di una tendenza poetica finora ignorata o appena citata nelle storie letterarie. Come ribadito da Croce, è «un punto di rivolgimento nella storia della poesia italiana». Testi e schede di Francesco Cimmino, Corrado Corradino, Gabriele ’Annunzio, D’ernano, Carlo De Lieto, Ferdinando Fontana, Pier Enea Guarnerio, Olindo Guerrini, Domenico Milelli, Enrico Onufrio, Girolamo Ragusa Moleti, Vittorio Salmini, Antonio Scano, Giacinto Stiavelli, Ulisse Tanganelli e Felice Giacomo Vitale.
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