Grati di essere qui. Ma disaffezionati a un presente opaco
«Lo vediamo ora anche nella sua ultima silloge L 'impazienza, edita da Interlinea (pp. 88, euro 12). In realtà, le poesie contenute si offrono a due possibili letture: la prima consiste nell'abbandonarsi al soffiare del vento, al lirismo, all'eleganza delle immagini, alla sapienza dei versi nella loro costruzione interna, nella successione delle strofe (spesso quartine), nelle rime.
DESCRIVE E RACCONTA,
Pennisi,ciò che vede intorno a sé e le reazioni che il circostante gli provoca, il modo in cui il fuori precipita nel dentro. Eppure dietro questo racconto apparentemente intimo, quasi solo interiore, sembra nascondersi anche un ordito diverso, pubblico o perfino politico: ed è forse questo ulteriore racconto, questa possibile seconda lettura, più della prima, a dare ragione dei titoli stessi della raccolta e delle singole parti che la compongono. In altre parole, non sembra essere il cielo interiore il vero protagonista di questi versi, a ben vedere, ma il tempo che stiamo attraversando. Certo: non esiste pubblico senza privato né politico senza personale, per il semplice motivo che ogni collettività è la somma di tante individualità, e quindi i due poli si specchiano sempre l'uno nell'altro, sempre si influenzano a vicenda. Ma è sul "pubblico", se non ci si sbaglia, che Pennisi concentra di più la propria attenzione.»
L'impazienza
di Renato Pennisi
editore: Interlinea
pagine: 88
«Abbaglia il bianco della pagina» dove «le storie i libri si consumano»
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