I "Canti anonimi" Rebora nel cuore di un tragico '900

«Per celebrare il centenario, questa significativa raccolta è riproposta dalla casa editrice Interlinea (264 pagine, 28 €) in una nuova edizione commentata a cura del prof. Gianni Mussini, e con una presentazione del critico prof. Pietro Gibellini,
che acutamente rileva: "Anche là dove l'orecchio avverte, per esempio, un'eco dell'onda dannunziana, colpisce la lontananza tra il descrittivismo iconicomusicale dell'Imaginifico e la meditazione cosmica reboriana, più prossima semmai a quella simboleggiata dagli abissi di Baudelaire o dal Mediterraneo di Montale"».
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che acutamente rileva: "Anche là dove l'orecchio avverte, per esempio, un'eco dell'onda dannunziana, colpisce la lontananza tra il descrittivismo iconicomusicale dell'Imaginifico e la meditazione cosmica reboriana, più prossima semmai a quella simboleggiata dagli abissi di Baudelaire o dal Mediterraneo di Montale"».
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Canti anonimi
di Clemente Rebora
editore: Interlinea
pagine: 264
«Dall’imagine tesa / Vigilo l’istante / Con imminenza di attesa – / E non aspetto nessuno» sono i versi di chi è in ansia aspettando qualcuno e qualcosa: forse la donna amata, forse la conversione. Clemente Rebora, dopo l’annichilimento e la strage della Grande Guerra, scrive questi Canti anonimi perché vuole cercare, nel donarsi anonimo agli altri, una ragione per continuare a vivere, per ripartire, per trovare prima o poi chi «Verrà, se resisto / A sbocciare non visto, / Verrà d’improvviso, / Quando meno l’avverto». Per la prima volta un’edizione commentata di un libro fondamentale tra le due guerre.
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