Il fruscio di questi nostri anni
Da "Pagine ebraiche", Giovanna Ioli su Il non più possibile fruscio degli anni di Emilio Jona«I nuovi componimenti che Emilio Jona dispone con un sapiente gioco a incastro in cui irrompono ricordi orchestrati da rime, ritmi e metri musicali, ripercorrono la sua storia come se volesse confermare ancora una volta che la poesia è sempre una fusione di arti sorelle. Il suo libro riassume così una vita intrisa di affetti e di memorie che intonano un Canto della genetica e dell’amore biologicamente diffuso e i modelli ereditari del suo “gene, ebraicità, poesia”. Composto in quindici sezioni nei due anni di pandemia, di solitudine e d’inquietudine, il poeta costruisce il suo nuovo mosaico di storie con gli strumenti di quella “sciagurata tribù” alla quale appartiene, di malati di poesia e letteratura, quella capace di fondere suoni, immagini e personaggi che incarnano il contrasto. Nei suoi versi, infatti, la bellezza e la malattia, il dolore e la tenerezza, la giustizia e la colpa, il peccato e l’innocenza, rappresentano l’elemento principe di tutta la storia: “il fruscio degli anni” che scorrono davanti ai suoi occhi. La necessità di questo libro che raccoglie componimenti di un ventennio (1999-2021) si manifesta nelle ultime sezioni, dove appare chiaramente il bilancio di una vita trascorsa alla ricerca di “un paesaggio d’ossigeno e di luce”, per dimenticare la pestilenza di guerre prive di futuro.»
LEGGI L'ARTICOLOIl non più possibile fruscio degli anni
di Emilio Jona
editore: Interlinea
pagine: 176
Un itinerario poetico della senilità, privo di smarrimenti e stanchezze, ricco di saggezza e meraviglia, fitto di paesaggi, illusioni, persone, affetti, indignazioni di un presente che è anche memoria pertinente di un passato, forza attiva, e non occasionale ornamento della nostalgia: «è una piccola impresa che intrica / le ore della vecchiaia / impudica, che al fondo / al fondo contiguo e fedele / ha l’inferno / che non chiude la porta / a un paradiso crudele».










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