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Kiguli: «"La parola, vera "arma" di pace"»

Recensione di: Terre che piangono
25.10.2023
Terre che piangono Da "Avvenire", Anna Pozzi su Terre che piangono di Susan Nalugwa Kiguli

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La poetessa ugandese in Italia per il Festival di poesia civile: "Voglio che si guardi in faccia la guerra e tutto l'orrore e il dolore che essa provoca alle persone innocenti
Solo parlandosi l'un l'altro si possono disinnescare i conflitti"». 

Terre che piangono

di Susan Nalugwa Kiguli

editore: Interlinea

pagine: 184

Susan Kiguli, poetessa ugandese pubblicata qui per la prima volta in Italia, ha una peculiarità: parla degli orrori - come il genocidio del 1994 in Rwanda o le violenze nel suo paese - con uno sguardo severo che nello stesso tempo rifiuta la rabbia cieca. Uno sguardo e una parola che rimangono teneri e avvolgenti: «Ti ho osservata / con il curioso interesse di una bimba confusa / mentre hai incarnato la filosofia sopravvivi e vinci / sono convita che / se imparassi queste lezioni e le apprendessi bene / avrebbe inizio una rivoluzione / una rivoluzione per sostenere / la splendida nella quale sono nata». Edizione per il premio del festival internazionale di poesia civile di Vercelli a cura di Antonella Sinopoli con traduzione di Marta Zonca.

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