La lingua russa non è colpevole

«Al dolore si somma la repulsione verso l'aggressore, l'assassino del mio popolo. Inoltre, questi assassini pensano, leggono, parlano e ordinano di distruggere cose per me sacre nella mia lingua madre, il russo. La lingua dei miei genitori, la lingua in cui scrivo le mie poesie e in cui mi rivolgo anche al lettore italiano che la conosce. Perché questo libro è bilingue, italiano e russo.»
Nella lingua del nemico e altre poesie sulla guerra in Ucraina
di Aleksandr Michajlovič Kabanov
editore: Interlinea
pagine: 136
«Le tue ceneri in mano ho tenuto»: Un libro intenso sul tema del rapporto culturale, sociale e politico tra Russia e Ucraina grazie a uno dei maggiori poeti civili ucraini viventi che, usando la «lingua del nemico», da tempo racconta l’occupazione russa della regione della Crimea e la guerra attuale, purtroppo prevista. L’invasione militare viene trattata con un approccio personale che diventa una testimonianza viva e un monito sugli sviluppi futuri della tensione tra Russia e Ucraina con il resto del mondo occidentale. «Qui Kabanov sembra insegnarci che l’utopia della scrittura poetica è sempre uno degli strumenti più forti per (cercare di) arginare la violenza della storia» (Alessandro Achilli).
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