La parola che trascende l'autore: il carteggio fra Angelini e Contini
Da "Avvenire", Bianca Garavelli su Critica e carita di Cesare Angelini, Gianfranco Contini
« In queste lettere l'emozione nasce anche dalla riscoperta di un mondo letterario che sullo studio della parola era stato vivace e innovativo, già dai primi anni Sessanta: l'Università di Pavia, con le figure chiave di Lanfranco Caretti, Cesare Segre e una Maria Corti ancora per poco docente liceale, ma già assidua frequentatrice di quell'ateneo a cui avrebbe dato negli anni successivi un contributo importantissimo. Angelini la considera "donna di gusto sicuro", e intanto scherza con Contini sul ritratto che di Pavia aveva fatto Foscolo, chiamandola "città incavernata in fondo della Lombardia": in realtà, una vera grotta delle meraviglie per le future generazioni di letterati e scrittori.»
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« In queste lettere l'emozione nasce anche dalla riscoperta di un mondo letterario che sullo studio della parola era stato vivace e innovativo, già dai primi anni Sessanta: l'Università di Pavia, con le figure chiave di Lanfranco Caretti, Cesare Segre e una Maria Corti ancora per poco docente liceale, ma già assidua frequentatrice di quell'ateneo a cui avrebbe dato negli anni successivi un contributo importantissimo. Angelini la considera "donna di gusto sicuro", e intanto scherza con Contini sul ritratto che di Pavia aveva fatto Foscolo, chiamandola "città incavernata in fondo della Lombardia": in realtà, una vera grotta delle meraviglie per le future generazioni di letterati e scrittori.»
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Tag:
Critica e carità
Lettere (1934-1965)
di Cesare Angelini e Gianfranco Contini
editore: Interlinea
pagine: 144
Le lettere tra Gianfranco Contini e Cesare Angelini in questo volume che mostra fra i due «il senso di un’amicizia ritrovata una consolante somiglianza d’anima»
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