Parlare senza comuinicare
«Noi uomini parliam o in continuazione, oggi anche attraverso i nuovi social. Possiamo dire che, perciò, comunichiamo? È un reale mettere in comune qualcosa, all'interno di una relazione, o una reiterata affermazione di sé? La vera comunicazione implica il riconoscimento dell'altro e la capacità dell'ascolto. Atto, quello dell'ascoltare, che qui viene definito dall'autore trasgressivo, per la sua forza di aprire un dialogo e la sua straordinarietà. Va recuperata la responsabilità della parola, che non è mai innocua, ma sem pre ridefinisce noi e il mondo».
Il miraggio dei social
Euforia digitale e comunicazione responsabile
di Silvano Petrosino
editore: Interlinea
pagine: 72
Oggi tutti vogliamo parlare, in continuazione e usando i social, ma il nostro “desiderio di comunicare” che cosa rappresenta davvero? Un filosofo amato dai giovani riflette sulla comunicazione al tempo del digitale e delle fake news. Silvano Petrosino parte dall’importanza delle parole e dei numeri nella nostra vita per sviluppare una riflessione originale e stimolante che arriva a chiedersi se, tra selfie e chat, il nostro desiderio di comunicare non sia piuttosto un desiderio di essere riconosciuti, creando un’incapacità all’ascolto che, nel “gorgo” della rete, diventa un atto morale quasi trasgressivo. Al centro sta la questione della responsabilità perché, come scrive Carver, «in definitiva le parole sono tutto quello che abbiamo, perciò è meglio che siano quelle giuste».
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