Samir Galal Mohamed, un discorso che vale la pena fare

Recensione di: Damnatio memoriae
22.05.2020
Damnatio memoriae

Da "Singola.net", Filippo Rosso su Damnatio memoriae di Samir Galal Mohamed

«Leggendo la raccolta “Damnatio memoriae” di Samir Galal Mohamed, di recente pubblicata per Interlinea, si ci imbatte di tanto in tanto in poesie che si presentano come blocchi compatti di righe, come colonne tagliate alla metà del fusto. 
Ci si accorge subito che questa robustezza, questa compattezza, sono effetto del rigore con cui Samir svolge il suo lavoro. Sono caratteristiche date dalla dignità della fatica, anche quando si afferma che “scrivere è un’attività parassitaria, specialmente se si tratta di poesia”. 
Il discorso di Samir Galal Mohamed è chiarissimo, come i suoi punti di riferimento, la passione politica, la figura del padre, l’ironia, il dolore, “memoria” e “destinazione” in espansione in tutta la sua opera. E quando questo torna a volte a interrogarsi su se stesso, a “rileggersi”, non è mai un ripiegamento o un passo indietro, invece è un tornare deliberatamente in un luogo, sapendo che se ne può coltivare un’ossessione senza doverla sbandierare agli altri. Questa sicurezza minima, questo orgoglio pacato, sono la base di questa poesia.»

Damnatio memoriae

di Samir Galal Mohamed

editore: Interlinea

pagine: 88

«Quello che senti alla stesura di ogni parola si chiama dolore».

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