Se l'indicibile lager passa per la cruna della Poesia
Da "La Sicilia", Grazia Calanna su Nell'abisso del lager a cura di Giovanni Tesio
«La poesia che richiama, che, rivela la temperatura dell'anima, che, da "quel silenzio senza remissione", insegna a mantenerci desti. La poesia come cammino che (anche quando "invisibile") conduce ognuno alla radice unitaria. La poesia per "rompere la tomba del mutismo", per evocare la vita dal rispetto alla vita (in ogni forma), in ogni dove, fino all'altrove. La poesia, "inscritta nel nostro patrimonio genetico (...), più idonea della prosa per trasmettere un'idea o un'immagine". Parliamo dell'antologia, curata da Giovanni Tesio, "Nell'abisso del Lager. Voci poetiche sulla Shoah"»
«La poesia che richiama, che, rivela la temperatura dell'anima, che, da "quel silenzio senza remissione", insegna a mantenerci desti. La poesia come cammino che (anche quando "invisibile") conduce ognuno alla radice unitaria. La poesia per "rompere la tomba del mutismo", per evocare la vita dal rispetto alla vita (in ogni forma), in ogni dove, fino all'altrove. La poesia, "inscritta nel nostro patrimonio genetico (...), più idonea della prosa per trasmettere un'idea o un'immagine". Parliamo dell'antologia, curata da Giovanni Tesio, "Nell'abisso del Lager. Voci poetiche sulla Shoah"»
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Nell’abisso del lager
Voci poetiche sulla Shoah. Un’antologia
a cura di Giovanni Tesio
editore: Interlinea
pagine: 296
Riscoprire le voci poetiche più intense della Shoah, per la prima volta qui riunite in un’antologia internazionale
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