Un libro sul caso Tortora: il progetto di Vassalli

«C'è un libro che Sebastiano Vassalli (Genova, 25/10/1941 Casale Monferrato, 26/07/2015), forse, voleva scrivere, in qualche modo tornando sul tema affrontato in La chimera,che nel 1990 vinse il Premio Strega e il Premio Napoli, raccontando la storia della giovane Antonia, presunta strega di Zardino nel Novarese, che nel '600 fu arrestata dall'Inquisizione, torturata, processata e condannata innocente al rogo. Una vicenda che gli era tornata in mente pensando al caso di Enzo Tortora (Genova, 30/11/1928 Milano, 18/05/1988), definito da Giorgio Bocca il più grande esempio di macelleria giudiziaria all'ingrosso del nostro Paese».
Affaire Tortora
Un caso italiano di ingiustizia e odio
di Sebastiano Vassalli
editore: Interlinea
pagine: 80
«Chiedo: come mai l’Italia è caduta addosso a lei e non, che so, a Pippo Baudo? Si stringe nelle spalle. Dice: “Tutto comincia a Portobello. Portobello era una trasmissione popolare, di annunci economici... viventi. Arrivai a toccare il più alto indice di ascolto che la Rai avesse mai registrato: 28 milioni di spettatori. Ricevevamo, in media, duemila lettere al giorno. Nel 1979 ci fu un contenzioso con un certo Domenico Barbaro che in realtà era il futuro pentito della camorra e mio accusatore Pandico, per un pacchetto di centrini fatti dai detenuti nel carcere di Porto Azzurro”». Un’intervista a Enzo Tortora di Sebastiano Vassalli riemerge dagli archivi con i documenti del Libro bianco del processo, a 40 anni da una delle maggiori ingiustizie dell’Italia contemporanea.
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