Le carte di Rebora
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Titolo | Le carte di Rebora |
Sottotitolo | Libri, autografi e immagini: un itinerario nella vita e nelle opere del poeta |
Con testi di | Luciano Erba |
Argomento | Bibliografia Testi vari di bibliografia |
Collana | Quaderni del Laboratorio di editoria dell'Università Cattolica di Milano, 5 |
serie | Cataloghi di mostre bibliografiche |
Editore | EDUCatt Università Cattolica |
Formato |
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Pagine | 108 |
Pubblicazione | 2007 |
ISBN | 9791255353867 |
Ci sono libri pensati per invitare ad aprire le pagine di altri libri, a scoprire un autore, a leggere i suoi testi: è anche l’intento di questo catalogo per la mostra (Università Cattolica, Milano, dal 30 ottobre al 6 novembre 2007; poi alla Biblioteca Civica Negroni di Novara e al Sacro Monte Calvario di Domodossola), illustrato in gran parte con quei «libri e scritti e carte» che a metà della sua vita Clemente Rebora volle «giustiziare» per seguire la sua «scelta tremenda» che lo avrebbe portato alla vita religiosa, per poi scoprire che «santità soltanto compie il canto».
Le pagine ripercorrono vita, opere e incontri del poeta anche attraverso i luoghi a lui più cari, dalla Milano dove nacque nel 1885 fino a Novara e ad altri luoghi che lo videro «professoruccio fi lantropo» prima della Grande Guerra negli anni del suo primo libro Frammenti lirici e sacerdote rosminiano nei suoi ultimi anni, tra Domodossola e Stresa, dove si spense il primo novembre del 1957, lasciando opere come Canti dell’infermità e Curriculum vitae e molte carte inedite. Emerge anche un percorso di storia editoriale tutt’altro che secondario, anche perché attraversa, per esempio, le edizioni della “Voce” di Prezzolini e quelle all’insegna del Pesce d’Oro di Vanni Scheiwiller.
Le pagine ripercorrono vita, opere e incontri del poeta anche attraverso i luoghi a lui più cari, dalla Milano dove nacque nel 1885 fino a Novara e ad altri luoghi che lo videro «professoruccio fi lantropo» prima della Grande Guerra negli anni del suo primo libro Frammenti lirici e sacerdote rosminiano nei suoi ultimi anni, tra Domodossola e Stresa, dove si spense il primo novembre del 1957, lasciando opere come Canti dell’infermità e Curriculum vitae e molte carte inedite. Emerge anche un percorso di storia editoriale tutt’altro che secondario, anche perché attraversa, per esempio, le edizioni della “Voce” di Prezzolini e quelle all’insegna del Pesce d’Oro di Vanni Scheiwiller.
Catalogo della mostra nel 50° anniversario della morte