Non è un caso che sia successo
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Titolo | Non è un caso che sia successo |
Sottotitolo | Storie editoriali di best seller |
Argomento | Bibliografia Testi vari di bibliografia |
Collana | Quaderni del Laboratorio di editoria dell'Università Cattolica di Milano, 10 |
serie | Officina |
Editore | EDUCatt Università Cattolica |
Formato |
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Pagine | 150 |
Pubblicazione | 2010 |
ISBN | 9791255353744 |
Le pagine di questo volume raccontano le vicende dei best seller uniti da “successo” e “caso”: dal Candido all’Ulisse, dal Piccolo Principe a Pippi Calzelunghe, da Il fu Mattia Pascal a Il nome della rosa, da Madame Bovary a Twilight, da Harry Potter a Gomorra… quasi sessanta casi editoriali analizzati tra scoperte, rifiuti, riletture, traduzioni, polemiche e trasposizioni cinematografi che: questi libri, in vetta alle classifiche grazie a idee rivoluzionarie, copertine irriverenti, scelte editoriali geniali e soprattutto storie affascinanti, continuano a conquistare il pubblico.
Perché un successo non è mai un caso, anche se in parte lo è.
Scrive Roberto Cicala nella presentazione: «Ogni edizione è un prototipo a sé di cui in partenza non si conosce il destino: gli ingredienti e le dosi della ricetta cambiano sempre. Una volta è vincente l’immagine di copertina, come è stato detto per i due occhi che fi ssano il lettore dalla sovraccopertina del romanzo dell’esordiente Paolo Giordano (qui intervistato); altre volte è il titolo azzeccato a incuriosire e La solitudine dei numeri primi è esempio anche di quest’aspetto paratestuale affidato spesso all’editore. E pensare che un titolo può essere modificato dopo il successo del film tratto dall’opera: è quanto avvenuto per Arancia meccanica, così intitolata dopo il film di Kubrick, mentre in precedenza il romanzo di Burgess era Un’arancia a orologeria (traduzione di A Clockwork Orange)». Sfogliate questo viaggio tra passato e presente della letteratura mondiale.
Con un’intervista a Paolo Giordano
Perché un successo non è mai un caso, anche se in parte lo è.
Scrive Roberto Cicala nella presentazione: «Ogni edizione è un prototipo a sé di cui in partenza non si conosce il destino: gli ingredienti e le dosi della ricetta cambiano sempre. Una volta è vincente l’immagine di copertina, come è stato detto per i due occhi che fi ssano il lettore dalla sovraccopertina del romanzo dell’esordiente Paolo Giordano (qui intervistato); altre volte è il titolo azzeccato a incuriosire e La solitudine dei numeri primi è esempio anche di quest’aspetto paratestuale affidato spesso all’editore. E pensare che un titolo può essere modificato dopo il successo del film tratto dall’opera: è quanto avvenuto per Arancia meccanica, così intitolata dopo il film di Kubrick, mentre in precedenza il romanzo di Burgess era Un’arancia a orologeria (traduzione di A Clockwork Orange)». Sfogliate questo viaggio tra passato e presente della letteratura mondiale.
Con un’intervista a Paolo Giordano