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Cécile Sauvage

Cécile Sauvage
autore
Interlinea

Nata a La Roche-sur-Yon nel 1883 in una famiglia borghese e laica, Cécile Sauvage trascorre infanzia e giovinezza a Digne, dove compie gli studi liceali. Nel 1907 sposa nella chiesa di Sieyes il cattolico Pierre Messiaen, redattore capo della rivista “La Revue Forézienne”, dove per la prima volta la poetessa esordiente aveva visto ospitati i suoi versi de Les trois Muses.

La prima vera raccolta poetica, Tandis que la terre tourne, pubblicata dal Mercure de France nel 1910, contiene i testi della giovinezza ed è completata da L’âme en bourgeon, le venti liriche del 1908 dedicate all’attesa e alla nascita del figlio primogenito Olivier (sono quelle riproposte in traduzione in L'anima in boccio, Interlinea 2019).

Cécile avrà un secondo figlio, Alain, quattro anni più tardi. La famiglia si è nel frattempo trasferita in Alvernia, ad Ambert; agli anni di questo soggiorno (1909-1913) risalgono le sillogi Mélancolie, Fumée e Le vallon, edite sempre dal Mercure de France (1913): si tratta di meditazioni sul paesaggio che si fa delicato e malinconico paesaggio interiore. Di grande originalità poi l’opera Primevère, rimasta incompiuta, in cui la Sauvage celebra le gioie del fidanzamento e del matrimonio. Di lei restano infine diversi frammenti di poesia e di pensieri, tra cui un brano teatrale ispirato alla Legenda aurea di Maria Egiziaca, e anche molte interessantissime lettere. Il tutto verrà ripreso nel volume postumo delle Œuvres (Mercure de France, Paris 1929), poi integralmente riprodotto nelle Œuvres complètes per le edizioni parigine della Table Ronde, 2002.

Quando il marito è richiamato alle armi per lo scoppio della Grande Guerra, Cécile si trasferisce a Grenoble con i figli. La famiglia si ritroverà di nuovo unita a Parigi al termine del conflitto.

Proprio a Parigi, città da lei non particolarmente amata, la poe­tessa muore di tubercolosi il 26 agosto del 1927.

Lontana dai salotti letterari e poco considerata dalla critica durante la sua vita, la Sauvage sarà celebrata dopo la morte da un numero monografico della rivista “Les Amitiés” (settembre 1928), cui concorrono per ricordarne il valore poetico diversi intellettuali e letterati francesi, tra cui Georges Bernanos. Tra gli episodi più significativi della sua fortuna postuma vi è l’accompagnamento musicale a L’âme en bourgeon composto dal figlio Olivier Messiaen, che fa da sfondo alla lettura dei testi da parte di Gisèle Casadesus (ed. musicali Erato, 1978).

L’âme en bourgeon, uscita autonomamente a stampa nel 1955 presso le edizioni parigine Steff, sarà di nuovo pubblicata nel 1987 (Librairie Séguier, Parigi) con prefazione dello stesso Olivier Messiaen. Essa resta l’opera più nota della poetessa ed è stata negli ultimi anni oggetto di saggi critici da parte di studiosi non solo francesi; ha avuto anche, a cura di Philip Weller, una traduzione in inglese (Olivier Messiaen: Music, Art, and Literature, ed. Christopher Dingle and Nigel Simeone, Aldershot, Ashgate 2007, pp. 191-278). In italiano ne esisteva sinora soltanto qualche traduzione di singoli testi.

Suggestive le osservazioni di Cole Philip Burger che, nella sua tesi dottorale Olivier Messiaen’s Vingt Regards sur l’enfant-Jésus: Analytical, Religious, and Literary Considerations (2009), rileva quanto i “vingt regards” (composizioni per pianoforte solo) corrispondano per diversi importanti aspetti con i venti testi de L’âme en bourgeon, di cui costituiscono di fatto un contraltare musicale.

Titoli dell'autore

L’anima in boccio

di Cécile Sauvage

editore: Interlinea

pagine: 112

«Tutti quelli che ascolteranno queste poesie non potranno più pensare alla maternità come hanno fatto prima»
 

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