Enrico Ferrari
Enrico Ferrari
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Interlinea

Enrico Ferrari è il figlio terzogenito di Giovanni Ferrari. La sua infanzia, la sua adolescenza e la sua giovinezza si sono strettamente intrecciate al ruolo di sindaco di Romentino ricoperto dal padre. Attualmente svolge la professione di psichiatra e psicoanalista presso uno studio privato a Novara. È docente presso la scuola di psicoterapia del Centro italiano di psicologia analitica di Milano. Oltre a numerosi articoli comparsi su riviste specializzate, è autore del libro L’ambiguità del patire. Quando la psicopatologia svela le radici culturali del presente (Moretti e Vitali, Bergamo 2014). È inoltre coautore dei saggi Pazienti postmoderni (Vivarium, Milano 2012), Dove comincia la malattia mentale (Moretti e Vitali, Bergamo 2014), Il silenzio delle parole (Vivarium, Milano 2015).
Giovanni Ferrari nasce a Romentino, paese della Bassa Novarese, l’11 gennaio del 1926. La madre è casalinga e il padre è muratore, un’eccezione in una popolazione pressoché totalmente contadina. Sette anni più tardi nascerà il fratello Mario. Per la sua crescita personale e sociale è decisiva la formazione nell’Azione Cattolica, attorno alla figura carismatica di monsignor Valente Donetti, parroco di Romentino per quarant’anni nel periodo pre e postbellico.
Giovanni Ferrari nasce a Romentino, paese della Bassa Novarese, l’11 gennaio del 1926. La madre è casalinga e il padre è muratore, un’eccezione in una popolazione pressoché totalmente contadina. Sette anni più tardi nascerà il fratello Mario. Per la sua crescita personale e sociale è decisiva la formazione nell’Azione Cattolica, attorno alla figura carismatica di monsignor Valente Donetti, parroco di Romentino per quarant’anni nel periodo pre e postbellico.
Nel 1945 si diploma come perito elettrotecnico presso l’istituto Omar di Novara, quindi inizia subito la vita professionale come impiegato, dapprima in una ditta di Galliate, poi presso la latteria sociale di Romentino. Dagli anni settanta in poi svolgerà il ruolo di amministratore presso il salumificio Mocchetto.
Nel 1951 sposa Teresa Porzio, anch’essa di Romentino, terzogenita di una famiglia contadina. La coppia avrà sei figli, tutti maschi.
Nel 1956 entra a far parte del consiglio comunale del paese, dove vi rimarrà per trentaquattro anni; i primi otto anni come semplice consigliere comunale (due legislature), gli altri ventisei come sindaco (cinque legislature). Sotto il suo mandato Romentino attraversa profonde trasformazioni, sia per gli importanti flussi migratori dal Veneto e dal Sud Italia, sia per la trasformazione del tessuto socio-economico, con il delinearsi di una nuova fisionomia pubblica. Nasceranno il centro anziani, l’asilo nido, la scuola media, l’edilizia economica popolare e sarà varato il nuovo piano regolatore.
Nel 1990, dopo la perdita della moglie avvenuta un anno e mezzo prima, lascia la vita politica attiva e si dedica per oltre quindici anni al volontariato parrocchiale e sociale. Grazie a lui nasceranno il centro di ascolto Caritas in favore dei più deboli e il centro di incontro per gli anziani. In questo periodo, la sua vita è sempre più caratterizzata dalla dedizione ai numerosi nipoti.
Negli ultimi anni, la malattia lo costringe a un graduale ritiro da tutti gli impegni portati avanti nel tempo. Muore il 25 febbraio del 2013, all’età di ottantasette anni.
Nel 1951 sposa Teresa Porzio, anch’essa di Romentino, terzogenita di una famiglia contadina. La coppia avrà sei figli, tutti maschi.
Nel 1956 entra a far parte del consiglio comunale del paese, dove vi rimarrà per trentaquattro anni; i primi otto anni come semplice consigliere comunale (due legislature), gli altri ventisei come sindaco (cinque legislature). Sotto il suo mandato Romentino attraversa profonde trasformazioni, sia per gli importanti flussi migratori dal Veneto e dal Sud Italia, sia per la trasformazione del tessuto socio-economico, con il delinearsi di una nuova fisionomia pubblica. Nasceranno il centro anziani, l’asilo nido, la scuola media, l’edilizia economica popolare e sarà varato il nuovo piano regolatore.
Nel 1990, dopo la perdita della moglie avvenuta un anno e mezzo prima, lascia la vita politica attiva e si dedica per oltre quindici anni al volontariato parrocchiale e sociale. Grazie a lui nasceranno il centro di ascolto Caritas in favore dei più deboli e il centro di incontro per gli anziani. In questo periodo, la sua vita è sempre più caratterizzata dalla dedizione ai numerosi nipoti.
Negli ultimi anni, la malattia lo costringe a un graduale ritiro da tutti gli impegni portati avanti nel tempo. Muore il 25 febbraio del 2013, all’età di ottantasette anni.
Titoli dell'autore
Finalmente ti scrivo
Lettera a mio padre Giovanni Ferrari sindaco di periferia
di Enrico Ferrari
editore: Interlinea
pagine: 140
A tre anni dalla morte, l'autore intesse un dialogo immaginario con il proprio padre, ripercorrendo i sentieri della memoria che si addentrano nella relazione tra padre e figlio
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