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Giuliano Gramigna

Giuliano Gramigna
autore
Interlinea

Giuliano Gramigna è nato a Bologna (1920). Dopo una laurea in Giurisprudenza a Milano ebbe il suo esordio giornalistico come redattore al periodico milanese “Tempo” e poi a “Settimo giorno”, quindi al “Corriere d’informazione”. Nel 1952 entra al “Corriere della Sera”, collaborando per molti anni alle pagine culturali. Sempre come critico letterario lavora tra gli anni sessanta e settanta al quotidiano “Il Giorno”, diretto da Gaetano Afeltra. Poi il suo rientro in via Solferino fino alla conclusione della sua vita nel 2006.
Considerato uno dei migliori critici letterari del secondo Novecento, anche se la sua produzione letteraria lo qualifica soprattutto come narratore, e anche come poeta e saggista; è stato una delle presenze più significative della rivista psicoanalitica, di area lacaniana, “Il piccolo Hans”.
Tra le sue opere di narrativa si ricordano i romanzi: Un destino inutile (Ceschina 1958), L’eterna moglie (Rizzoli 1963), Marcel ritrovato (Rizzoli 1969, Premio Selezione Campiello), L’empio Enea (Rizzoli 1972), Il testo del racconto (Rizzoli 1975), Il gran trucco (Rizzoli 1978), La festa del centenario (Garzanti 1989).
Tra i libri di poesia: Esercizi di decomposizione (Magenta 1971), Il terzo incluso (IPL 1971), Es-O-Es (Società di Poesia 1980), Annales (Scheiwiller 1985), Coro (Campanotto 1989), L’annata dei poeti morti (Marsilio 1998), Quello che resta (Mondadori 2003).
Nella saggistica letteraria, tra gli altri, i libri: La menzogna del romanzo (Garzanti 1980), Le forme del desiderio. Il linguaggio poetico alla prova della psicoanalisi (Garzanti 1986), Viaggio al termine del Novecento. Il romanzo italiano da Pasolini a Tabucchi (Bruno Mondadori 2013).
Nel campo delle traduzioni si ricorda: Alain-Fournier, Il grande Meaulnes (Garzanti 1965).

Titoli dell'autore

Casa Freud

Un racconto sperimentale inedito

di Giuliano Gramigna

editore: Interlinea

pagine: 80

È un labirinto milanese questo testo sperimentale inedito di Giuliano Gramigna in cui la città e la letteratura creano un cortocircuito con la psicoanalisi, tra eventi storici e incontri reali o sognati con donne dalle dimensioni felliniane. Lo scrittore e critico letterario del “Corriere della Sera” ci accompagna in «una peregrinazione che non è tanto geografica quanto esistenziale, come per strati», come scrive Giuseppe Lupo citando una dichiarazione dell’autore: «Freud è stata l’altra vera e più importante via di damasco della mia vita». Così questo racconto induce il lettore a interrogarsi sul senso e sull’ordine dati alla propria esistenza.
 

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