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Giuseppe Pontiggia

Giuseppe Pontiggia
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Interlinea
Giuseppe Pontiggia (Como, 25 settembre 1934 – Milano, 27 giugno 2003) è uno dei maggiori scrittori e critici del secondo Novecento italiano. Dal padre bibliofilo eredita la passione per i libri, diventandone grande conoscitore e collezionista. Nel 1959 pubblica il suo primo romanzo, autobiografico, La morte in banca
Grazie all’incoraggiamento di Elio Vittorini lascia la banca e si dedica all’insegnamento serale. Collabora, come consulente editoriale, con le case editrici Adelphi e Mondadori. Nel 1968 pubblica L’arte della fuga, al quale seguiranno Il giocatore invisibileLa grande sera (premio Strega 1989), Vite di uomini non illustri (1993), uno fra i punti più alti della sua narrativa che ottiene vasti riconoscimenti anche a livello europeo, e Nati due volte (premio Campiello 2001). 
Di notevole forza innovativa sono anche le esperienze saggistiche, quali Il Giardino delle Esperidi (1984), la scrittura aforistica de Le sabbie mobili (1991), L’Isola volante (1996), I Contemporanei del futuro. Viaggio nei classici (1998) e, per impegno civile e passione intellettuale, Prima persona (2002) che raccoglie e rivede gli interventi pubblicati su “Il Sole 24 Ore”, nonché Dentro la sera. Conversazioni sullo scrivere (2016). È stato tra i primi in Italia a tenere corsi di scrittura creativa. 
Sulla sua opera Interlinea ha pubblicato Giuseppe Pontiggia. Investigare il mondo, a cura di A. Cadioli, G. Langella, D. Marcheschi, G. Ruozzi (2016).

Titoli dell'autore

Una lettera dal Paradiso

Storie di Natale

di Giuseppe Pontiggia

editore: Interlinea

pagine: 80

«Non vi era posto per loro nell’albergo» si chiede il personaggio attuale di un racconto di Giuseppe Pontiggia, proprio come nella narrazione evangelica della natività. Dal resoconto di un viaggio in una Turchia inquietante all’immaginazione di una lettera dal paradiso scritta da chi di solito ne riceve molte con le richieste di regali, sono vari i modi per vivere un natale diverso, «fra dovere e libertà», perché «la storia non si ripete, si assomiglia». Un piccolo libro di un grande scrittore che confessa: «per me non c’è la fede ma c’è il mistero».
 

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