Le ricerche di Anna Maria Montanari ed Eleonora Stoppino riportano alla luce preziosi incunaboli grazie ai nuovi mezzi e metodologie nel volume Libri cavallereschi in prosa e in versi
Libri cavallereschi in prosa e in versi è il titolo del nuovo catalogo entrato a far parte della collana “Studi boiardeschi” di Interlinea, dedicata all’approfondimento storico-letterario degli incunaboli, i «libri in culla» alle origini della stampa che resero best seller i capolavori di Ariosto, Boiardo e Pulci, tra gli altri. Il lavoro minuzioso di ricerca e di aggiornamento affrontato dalle due studiose Anna Maria Montanari e Eleonora Stoppino, rispettivamente docenti nelle università di Bologna e Illinois, rivela un vasto patrimonio di reperti e prime edizioni del XV secolo ottenuti dallo spoglio di collezioni e fondi cavallereschi rimasti nell’ombra. Si tratta di un’azione a più mani che ha consentito la catalogazione completa, cartacea e on line, la digitalizzazione dei contenuti e un aggiornamento per quanto riguarda le trascrizioni in volgare, curate oggi con mezzi all’avanguardia.
Sono ben 156 i testi cavallereschi schedati e giunti sino a noi che ripercorrono i tre cicli medievali – carolingio, arturiano e classico – evidenziando differenze, somiglianze e rimandi letterari. L’obiettivo di questo intervento non è quello di «rispondere a una logica “riformista” a oltranza, che fornisca l’ultima, aggiornata e corretta ricognizione delle schede, cancellando le catalogazioni precedenti» al contrario ambisce a «descrivere gli incunaboli non soltanto secondo un taglio orizzontale, per così dire “sincronico”, ma anche secondo un taglio verticale “diacronico”, che renda conto dell’evolvere delle conoscenze sulle stampe quattrocentesche dei libri di cavalleria».
Come scrivono le autrici, scopo del lavoro svolto è affidare alle studiose e agli studiosi un’opera condotta «come può e deve farsi oggi, con metodo archeologico, imparzialmente inventariando e studiando tutto il materiale di scavo, strato per strato, cocci e gioielli» (come scrisse Carlo Dionisotti in Gli umanisti e il volgare). La straordinaria fioritura cavalleresca del Quattrocento e Cinquecento italiano trova infatti una preziosa, ancorché circoscritta, rappresentazione nei testi a stampa recensiti in questo catalogo, che giocarono un ruolo assai importante, accanto alla circolazione manoscritta e orale, nella formazione di quella che definiamo la galassia cavalleresca, che avrà le sue più alte espressioni nell’Inamoramento de Orlando di Boiardo, nel Morgante di Pulci, nell’Orlando furioso di Ariosto. Il genere cavalleresco in Italia, d’altra parte, si può solo immaginare e comprendere come un complesso corpus di testi che partecipano di forme di produzione, circolazione e fruizione estremamente varie, dalla recitazione del canterino di piazza al manoscritto di uso personale, dal manoscritto di lusso al prodotto tipografico di successo.
Inserisci un commento