I consigli e trucchi del mestiere di un politico smaliziato che raccoglie i consigli per apparire, più che essere, e mostrarsi potente: un monito importante da riscoprire, con traduzione e commento del professore di lettere classiche e politico Augusto Ferrari
Per prepararsi alla primavera elettorale più grande della storia, Interlinea pubblica un classico di Cicerone con traduzione e commento di Augusto Ferrari nel volume Piccolo manuale per la campagna elettorale (pp. 88, euro 12), disponibile in libreria dal 24 maggio.
«Fa’ in modo che tutta la campagna elettorale sia piena di splendore» si legge questo tra i consigli di Quinto Tullio Cicerone al fratello Marco, candidato per la campagna elettorale per il consolato del 64 a.C. L'autore realizza un prontuario su come promettere e su come apparire, più che essere, sfruttando il senso di insicurezza e di vulnerabilità, che oggi attraversa ampi strati della popolazione soprattutto nelle democrazie occidentali, anche di più antica tradizione, generato da guerre, catastrofi naturali. Inoltre, come specifica il curatore nell'introduzione, «il progressivo indebolimento dei grandi soggetti collettivi tradizionali e l’enfasi sulla leadership individuale, ai vari livelli delle istituzioni dello Stato, rende ancora più delicato il problema».
L'opera offre una testimonianza unica ed esemplare di una campagna elettorale nella Res publica romana, ma, pur figlia del proprio tempo, può alimentare e suscitare riflessioni e interrogativi attuali, che trapassano il tempo storico della composizione e si incrociano con la contemporaneità del lettore.
Piccolo manuale per la campagna elettorale Nel 2024 un grande numero di persone è chiamato a votare in Italia e nel mondo, dall’Europa agli Usa. Ma quali sono i meccanismi dietro le quinte di una campagna elettorale? Una risposta arriva dall’antica Roma, con Quinto Tullio Cicerone: «Preoccupati che siano sempre pronti e a portata di mano tutti i trucchi del mestiere favorevoli a quest’arte, che, lo so bene, tu tieni in serbo». Lo scrive al fratello Marco, candidato per la campagna elettorale del 64 a.C. dalla quale sarebbe uscito console della Repubblica romana. Lo smaliziato autore suggerisce tutte le mosse necessarie ad acquisire il consenso in maniera piuttosto spregiudicata: infatti nella campagna elettorale è più importante «apparire che essere, promettere vantaggi, mostrarsi potente e ammirato, fare promesse precise ma non dispendiose, diffamare gli avversari, farsi amici uomini potenti». Una lettura agile, con testo originale latino a fronte.
Inserisci un commento