A Villa Bossi i libri su Ragazzoni e sulla Cappella "dell'umiltà"
«Domenica 27 novembre alle 16 alla sala di rappresentanza del Comune è stato presentato il libro "Elegia del verme solitario e altre poesie scapigliate", scritto da E rnesto Ragazzoni e uscito per Interlinea edizioni. Laura Pariani si è prodotta in letture del volume e sono intervenuti il primo cittadino Giorgio Angeleri e Roberto Cicala della casa editrice. "Sono davvero felice che la sala fosse piena commenta il sindaco Ragazzoni, nato a Orta e vissuto a Torino, era un personaggio particolare e interessante, satirico con la voglia di prendere in giro, una sorta di anarchico a cavallo di due secoli. E' mancato a soli 50 anni, un uomo travagliato e intenso che non amava apparire e si metteva in discussione. Siamo orgogliosi di avere contribuito a una rivalutazione della sua memoria, in quanto i suoi scritti sono ancora al passo coi tempi, facendo sorridere e nel contempo riflettere. Orta dimostra anche di non essere solo il posto magnifico che tutti conoscono e dedito al turismo, ma anche luogo capace di dare i natali a persone di grande calibro"».
LEGGI L'ARTICOLO
Elegia del verme solitario e altre poesie scapigliate
di Ernesto Ragazzoni
editore: Interlinea
pagine: 144
Una nuova antologia, con inediti, di un poeta scapigliato e improvvisatore (nato sul lago d’Orta nel 1870 e spentosi a Torino nel 1920 dopo una carriera come giornalista e inviato per “La Stampa” nella Parigi della Belle époque), dimenticato per molto tempo e riscoperto negli ultimi decenni. La sua Elegia del verme solitario fu un cavallo di battaglia di Vittorio Gassman. Questa silloge attesa da molti, a cura di Cesare Bermani, raccoglie testimonianze rare, mettendo in evidenza come Ragazzoni sia stato un anarchico anticolonialista e antimilitarista con la passione per Edgar Allan Poe, di cui sono pubblicate alcune traduzioni. «Ragazzoni non fu un uomo celebre qualunque. Straordinario dissipatore di se stesso e del suo talento, fu il poeta dei buchi nella sabbia e delle pagine “invisibilissime”, cioè non scritte» (Sebastiano Vassalli).
Inserisci un commento