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L'inattesa pandemia senza facili risposte

10.05.2020
Lo scandalo dell’imprevedibile Da "Il Messaggero", Renato Minore su "Lo scandalo dell'imprevedibile" di Silvano Petrosino



«È arrivato senza preamboli né spiegazioni, narrazione parallela alla vita reale, scontro con un tiranno ignoto e capriccioso senza regole e confini. Per il filosofo Silvano Petrosino, il Covid-19 si è manifestato con la violenza dell'imprevedibile, una vera "irruzione dell'imprevedibile". Non ci ha preparato al suo conseguente sconvolgimento che divora ogni aspetto della vita. Tutti sullo stesso piano, il virus colpisce alla cieca, degradato dalle teologie e dalle credenze, ritorna ma ancora più selvaggio, micidiale. È la presenza invisibile della fragilità che ci ostinavamo a non vedere. Bisogna trovare le parole adatte per dire quel qualcosa di inesprimibile che si agita dentro di noi.»

Lo scandalo dell’imprevedibile

Pensare l’epidemia

di Silvano Petrosino

editore: Interlinea

pagine: 80

«L’epidemia che ci ha colpito si è manifestata con la violenza dell’imprevedibile» eppure prevedere e decidere il proprio benessere è oggi tra le condizioni principali della nostra società. Uno dei filosofi attuali più lucidi riflette sul dramma del coronavirus a partire dalle parole che usiamo per spiegare questo evento e le sue conseguenze: perché il “futuro” è diverso dall’“avvenire”, il “mondo” dal “reale”, la “scienza” dagli “scienziati”, l’“ottimismo” dalla “speranza”, ma anche perché la modalità del “morire” ci ha atterrito più della “morte” in sé, fino a comprendere che l’autentica “libertà” non consiste nel fare ciò che si vuole. Come ci ha cambiato l’epidemia? Che cosa possiamo fare per non farci sopraffare? «dovremmo essere più seri nel vivere il tempo, che non è mai solo il “nostro tempo”, il tempo delle nostre “urgenze private”», afferma l’autore indicando un atteggiamento per il “dopo” e citando La peste di Camus: «bisogna restare, accettare lo scandalo, cominciare a camminare nelle tenebre e tentare di fare il bene».

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