Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

ll filosofo e "Lo scandalo dell'imprevedibile"

22.05.2020
Lo scandalo dell’imprevedibile Da "Novara oggi", su "Lo scandalo dell'imprevedibile" di Silvano Petrosino

«Del dramma del Coronavirus occorre riflettere sulle parole e accettare "Lo scandalo dell'imprevedibile", come s'intitola un pamphlet di uno dei filosofi attuali più lucidi, Silvano Petrosino, molto amato dai giovani. " L'epidemia che ci ha colpito si è manifestata con la violenza dell'imprevedibile eppure prevedere e decidere il proprio benessere è oggi tra le condizioni principali della nostra società" osserva il filosofo dell'Università Cattolica cercando quali siano i termini che possano esprimere e interpretare la situazione: perché il "futuro"è diverso dall' "avvenire", il "mondo" dal "reale", la "scienza" dagli "scienziati", l' "ottimismo" dalla "speranza", ma anche perché la modalità del "morire"ci ha atterrito più della "morte"in sé, fino a comprendere che l'autentica "libertà" non consiste nel fare ciò che si vuole.»

Lo scandalo dell’imprevedibile

Pensare l’epidemia

di Silvano Petrosino

editore: Interlinea

pagine: 80

«L’epidemia che ci ha colpito si è manifestata con la violenza dell’imprevedibile» eppure prevedere e decidere il proprio benessere è oggi tra le condizioni principali della nostra società. Uno dei filosofi attuali più lucidi riflette sul dramma del coronavirus a partire dalle parole che usiamo per spiegare questo evento e le sue conseguenze: perché il “futuro” è diverso dall’“avvenire”, il “mondo” dal “reale”, la “scienza” dagli “scienziati”, l’“ottimismo” dalla “speranza”, ma anche perché la modalità del “morire” ci ha atterrito più della “morte” in sé, fino a comprendere che l’autentica “libertà” non consiste nel fare ciò che si vuole. Come ci ha cambiato l’epidemia? Che cosa possiamo fare per non farci sopraffare? «dovremmo essere più seri nel vivere il tempo, che non è mai solo il “nostro tempo”, il tempo delle nostre “urgenze private”», afferma l’autore indicando un atteggiamento per il “dopo” e citando La peste di Camus: «bisogna restare, accettare lo scandalo, cominciare a camminare nelle tenebre e tentare di fare il bene».

Inserisci un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati con un asterisco*

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.