«L'uso dell'asterisco per me è violenza»

«Non è facile diventare sé stessi, ciò che sentiamo di essere, e venire accettati, amati, premiati persino. Giovanna Cristina Vivinetto c'è riuscita, benché sia nata Giovanni, in Sicilia, 26 anni fa. Il merito? Della famiglia, che ha saputo capire; della scuola, dove hanno rispettato la transizione da Giovanni a Giovanna; dei medici, arrivati con scrupolo alla diagnosi di "disforia di genere", cioè vivere con disagio la propria identità sessuale di partenza (disforia è il contrario di euforia); e della poesia, che da conforto adolescenziale è diventato espressione di una identità che è sbocciata nei versi di Dolore minimo (Interlinea), sorprendente esordio che nel 2018 ha sollevato rigurgiti di reazionari cattolici, plausi della critica, successo di pubblico e premi. Ovviamente il merito principale è suo, di lei, Giovanna Cristina, che protesta se le metti l'asterisco».
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Dolore minimo
di Giovanna Cristina Vivinetto
editore: Interlinea
pagine: 148
Il diario in versi di una giovane poetessa transessuale, Giovanna Cristina Vivinetto abbatte un tabù culturale con la poesia
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