Poteri occulti, alla ricerca dei "segnali" nella storia
«Enzo Ciconte, nel suo ultimo lavoro, 1992. L'anno che cambiò l'Italia (Interlinea, pp. 160, euro 14), tanto snello di volume quanto denso di contenuti, senza accampare la pretesa di fornire risposte definitive esplora le domande in profondità. Ai lettori viene restituito un quadro che, nella sua problematicità,probabilmente si avvicina alla risposta. Ciconte svolge la sua disamina tenendo Palermo e Milano in simultanea, e non disdegnando una puntata a Lamezia Terme, dove l'omicidio del sovrintendente Aversa apre un anno che si rivelerà traumatico per il Paese».
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1992. L’anno che cambiò l’Italia
Da mani pulite alle stragi di mafia
di Enzo Ciconte
editore: Interlinea
pagine: 160
Per capire dove nascono le stragi di Matteo Messina Denaro e l’omertà che l’ha tenuto nascosto bisogna andare al “1992, l’anno che cambiò l’Italia”. Infatti… trent’anni fa una serie di eventi cambiò l’Italia. Si va dalle stragi di mafia di Falcone e Borsellino all’esplosione di Mani pulite, con l’elezione di Scalfaro a presidente in un momento drammatico della Repubblica. Uno storico rivela gli intrecci inquietanti del 1992 con una serie di domande ancora attuali come questa: perché era necessario eliminare chi avrebbe potuto far luce su un rapporto dedicato a mafia e appalti contenente nomi di imprenditori del Nord? Il 1992 è un anno di fratture e di cesure che chiude un’epoca e ne apre un’altra, in cui «c’è tutto un ribollire di episodi che si concentrano in quell’anno» come scrive Enzo Ciconte, tra i massimi storici delle mafie, ricostruendo i retroscena di un momento in cui «la guerra fredda è terminata ma i morti non riposano in pace».
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