Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Interlinea: La serie Epistolario

Lettere ai nipoti

di Giovanni Verga

editore: Interlinea

pagine: LII + 140

Si raccolgono in questo volume le lettere di Giovanni Verga ai nipoti Giovannino, Caterina e Marco, figli del fratello Pietro. Le lettere coprono un arco cronologico che va dal 1897 al 1921: la stagione dei capolavori è chiusa e si apre il lungo periodo del “silenzio letterario” in cui la parabola artistica ed esistenziale dello scrittore maturo si incrocia con le parole affettuose, i rimproveri e i nuovi doveri verso i nipoti, di cui diviene tutore quando rimangono orfani di entrambi i genitori. Le lettere fanno emergere un nuovo punto di vista da cui osservare Verga, in quanto i diversi passaggi della sua biografia possono essere adesso riletti alla luce della dimensione privata dello scrittore, anche in relazione ai viaggi e alle vicende politiche contemporanee, in particolare il dramma della Grande Guerra.

Carteggi con Felice Cameroni, Salvatore Farina e Ferdinando Martini

di Giovanni Verga

editore: Interlinea

pagine: XLIV + 180

Il presente volume offre insieme i carteggi di Verga con tre alti rappresentanti della critica militante italiana, attivi su fronti distanti, anche opposti, nella cruciale stagione delle polemiche sul realismo nell’arte, destinate a mutare profondamente il nostro sistema letterario: Cameroni, Farina e Martini rappresentano tre differenti voci ben rappresentative dell’ampio dibattito sul realismo che soprattutto tra gli anni settanta e ottanta dell’Ottocento si consuma sulle pagine delle riviste italiane e che, nella diversità delle posizioni, li vede cooperare alla rifondazione della letteratura nazionale. Sono tra i primi recensori dei romanzi di Verga e instaurano con lo scrittore un rapporto che, diventato presto di affettuosa amicizia, influì più o meno direttamente sulla sua visione dell’arte.

Carteggio con Luigi Capuana

di Giovanni Verga

editore: Interlinea

pagine: LXVI + 710

«Capisci bene che non può passar giorno che io non ricordi di te. Sono immerso nel lavoro, e ad ogni pagina che scrivo e rileggo mi faccio la domanda: che ne dirà Giovanni?» scrive in una bella lettera Luigi Capuana al conterraneo Giovanni Verga nel 1879. Il carteggio tra i due autori veristi è ricco di spunti: dalla moralità dell’arte alla lontananza dalla Sicilia, fino al rapporto con la critica e il pubblico. Emerge una vera e propria officina comune ai due scrittori che attraverso l’impegno creativo giungono a sentirsi «penetrare da tutta questa febbre violenta di vita in tutte le sue più ardenti manifestazioni, l’amore, l’arte, la soddisfazione del cuore, le misteriose ebbrezze del lavoro».

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.