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La scomparsa del partigiano scrittore Guido Petter

La scomparsa del partigiano scrittore Guido Petter La scomparsa del partigiano scrittore Guido Petter
La prima stella
autori: Guido Petter
formato: Libro
prezzo:
€ 5,00
invece di € 10,00
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“Certo che sì, ne valeva la pena” termina il racconto di “Sempione’45”, il primo libro di Guido Petter pubblicato da Interlinea. Crediamo che siano parole che valgano per l’intera vita di questo grande maestro di cultura e vita, tra Resistenza sui monti novaresi, psicologia nell’ateneo di Padova e letteratura per ragazzi. Proprio ieri, 24 maggio di questo 2011, è andato in stampa il suo ultimo libro che uscirà ancora da Interlinea: “La prima stella”; siamo orgogliosi e onorati di poter tramandare queste sue ultime parole di speranza e valori, messe in bocca a giovani protagonisti. Il romanzo si apre su una loro domanda, una sera sul lungolago negli anni della guerra: “Chi riesce a vedere la prima stella?” Ora Guido Petter è su quella stella e ci illumina ancora di più. Cordoglio nel mondo accademico per la morte, ieri 24 maggio, del noto professore ordinario di psicologia dello sviluppo dell’Università di Padova. Ex partigiano, ha scritto diversi volumi di memorie, rivolgendosi in particolare ai ragazzi, sui suoi trascorsi nella Resistenza, l'ultimo dei quali è "La prima stella. Valgrande '44", in stampa presso Interlinea, incentrato sui martiri dell'eccidio nazifascista di Fondotoce sul lago Maggiore nel giugno del 1944. Altri suoi racconti sono nel catalogo Giunti e Mursia. Petter ha compiuto studi e ricerche nelle aree della percezione, del linguaggio, dello sviluppo cognitivo, della psicologia educativa. Nato a Luino nel 1927, ha curato la traduzione e diffusione del pensiero di Jean Piaget in Italia. Maestro di molte generazioni di psicologi italiani, ha contribuito significativamente alla diffusione di una cultura psicologica nelle scuole e tra gli insegnanti, pubblicando numerosi volumi scientifici e divulgativi di psicologia e psicopedagogia. A Padova nel 1979 fu vittima di un'aggressione da parte di alcuni esponenti di Autonomia Operaia. Nel 2005 è stato insignito della medaglia d’oro del Presidente della Repubblica per i Benemeriti della Cultura.

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