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Racconti di Natale con Andrea Kerbaker

Racconti di Natale con Andrea Kerbaker Racconti di Natale con Andrea Kerbaker
Racconti di Natale con Andrea Kerbaker

Racconti di Natale con Andrea Kerbaker

 Intervista all’autore bibliofilo Andrea Kerbaker su "Leggere:tutti" in occasione dell’uscita del suo nuovo libro Vite da presepe pubblicato da Interlinea nella collana natalizia “Nativitas”.

 

«Quelle che ti arrivavano erano le voci del presepe. Ora che le avevi individuate le potevi cogliere nel pieno della loro forza». Andrea Kerbaker ci regala una piccolo assaggio di Natale con questa bellissima citazione tratta dal suo nuovo libro Vite da presepe: proprio in occasione dell’uscita ormai prossima, abbiamo deciso di intervistarlo.

Aprire questo libro è come trovarsi nel bel mezzo di una notte di dicembre, quando le statuine di un presepe di casa narrano la propria storia. Sono piccole tranches de vie che non assomigliano affatto all’agiografia del presepe spesso retorica e buonista. C’è “la pecorella sbagliata”, che arriva da un gioco per bambini e irrompe in mezzo alle eleganti colleghe del presepe, il ladro destinato a incontrare Gesù, la statuina del panettiere con troppo fiuto per gli affari, le lavandaie con le loro storie, il re mago destituito e persino un postino. Ironia e tenerezza fanno assaporare, in una lettura che non ha fretta, il gusto dolce, antico e sempre nuovo, del Natale, con molti spunti di attualità.

Kerbaker, nato a Milano nel 1960, ha narrato la contemporaneità in racconti, brevi romanzi e saggi. I suoi ultimi titoli sono La rimozione (Marsilio, Venezia 2016) e Celebrity (La nave di Teseo, Milano 2019). Nel 2017 Interlinea ha riproposto il suo Diecimila. Autobiografia di un libro, un racconto lungo in cui un volume narra la sua storia in prima persona. Abita a Milano insieme alla moglie, mentre i tre figli sono da tempo fuori di casa, come tanti pastori erranti.

Alle soglie delle Feste anche quest’anno l’esclusiva collana di Interlinea “Nativitas”, dedicata interamente al tema del Natale, accoglie, insieme a Vite da presepe di Andrea Kerbaker, nuovi titoli nella sua rosa, come La prima messa di mezzanotte in tvdi Luciano Luisi, con tavole dell’autore,a cura di Roberta Colombo, Nativitas di Leonardo da Vinci. Tra le nuove edizioni Canto di Natale di Dickens con le illustrazioni originali di Leeche Storia di uno schiaccianocidi Dumas con illustrazioni originali di Bertall. Tra le riproposte Natale in poesia eLa stella dei re magi di Luzzati.

 

Perché ha scritto dei racconti ambientati a Natale o che possono costituire un presepe attuale?

«Consideriamola soltanto dal punto di vista narrativo; è difficile dissentire dal titolo di un film di qualche decennio fa dedicato ai Vangeli che si chiamava “La più grande storia mai raccontata”. E la natività è sicuramente un capitolo tra i più riusciti - emozionante, trascinante, condensa gli elementi più coinvolgenti della vita: una nascita in quelle condizioni di disagio estremo commuove il più incallito dei criminali. Che si creda o no, inserirsi in quella rappresentazione, che non perde attualità da due millenni, significa avere a diposizione il più ampio canovaccio su cui tessere storie infinite».

Qual è il suo rapporto con il Natale come festa?

«Non molto originale, temo: quello che accomuna tutti i cittadini nati nell’occidente cristiano. Una festa collettiva, che neppure l’imponente commercializzazione dei tempi recenti è riuscita a rovinare troppo. E tuttavia, come spesso accade, a grattare sotto la superficie non tutto è oro quello che luccica: le feste acuiscono anche dolori e dispiaceri. Così non è raro che proprio a Natale le persone sole o quelle sofferenti  si sentano peggio del solito».

Potrebbe segnalare qualche titolo classico sul Natale?

«“Natale” (per l’appunto) di Giuseppe Ungaretti. Inizia così: “Non ho voglia / di tuffarmi / in un gomitolo / di strade / Ho tantastanchezza / sulle spalle / Lasciatemi così…»

Nel presepe del 2019 quale potrebbe essere una nuova statuina attuale?

«Quella che ho saputo pensare per i miei racconti è la statua di un panettiere rampante, diventato molto ricco, a cui hanno proposto di fondare un partito. L’iniziativa lo tenta, e la forza politica in divenire dovrebbe chiamarsi Forza presepe. Ma probabilmente ci vorrebbe qualche nuovo giovanotto senz’arte né parte, vestito con una toga tutta azzimata, che raduna le altre statue vicino a un laghetto e ottiene grandi entusiasmi promettendo robusti tagli delle tasse… »

I libri sotto l’albero sono ancora un bel regalo?

«Dipende: mi pare che quasi sempre i libri scelti per i regali tendano a essere l’ultimo gialliaccio made in USA o il best seller dell’intrattenitore televisivo à la page. Sapete che vi dico? In questo caso meglio, molto meglio, un’ottima scatola di cioccolatini, o no?»

Oppure, forse meglio, il suo Vite da presepe.

 

Vite da presepe

di Andrea Kerbaker

editore: Interlinea

pagine: 128

Aprire questo libro è come trovarsi nel bel mezzo di una notte di dicembre, quando le statuine di un presepe di casa narrano la propria storia. Sono piccole tranches de vie che non assomigliano affatto all’agiografia del presepe spesso retorica e buonista. C’è “la pecorella sbagliata”, che arriva da un gioco per bambini e irrompe in mezzo alle eleganti colleghe del presepe, il ladro destinato a incontrare Gesù, la statuina del panettiere con troppo fiuto per gli affari, le lavandaie con le loro storie, il re mago destituito e persino un postino. Ironia e tenerezza fanno assaporare, in una lettura che non ha fretta, il gusto dolce, antico e sempre nuovo, del Natale, con molti spunti di attualità.  

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