Interlinea pubblica i testi dell’autore friulano tra riflessione teologica e ricerca dell’immaginifico, tra quotidianità e mistero, con una nota di Martin Rueff
In absentia, titolo della nuova raccolta poetica di Alessandro Canzian edita da Interlinea (€14, pp. 96), è la rappresentazione di un’assenza nel mondo attuale: «affacciato al mondo, il poeta si assenta» scrive Martin Rueff a margine delle poesie, ma ad essere assente nell’immaginario poetico di Canzian è soprattutto la figura di Dio, la cui mancanza è sottolineata dal dolore e dall’inquietudine che emergono dalle scene quotidiane.
Per l’autore «le forme di vita sono forme leggere, fragili, minacciate» ed è significativo che la seconda sezione, Sul fondo, sia ispirata al primo titolo scelto da Primo Levi per Se questo è un uomo. Fa da contraltare, in questa riflessione teologica, la comparsa di un topo, con cui il poeta entra in relazione, diventando esso stesso personaggio ma anche una «presenza enigmatica. quasi metafisica».
Come si legge nella nota al testo, le poesie delle tre sezioni che compongono l’opera (Minimalia, Sul fondo, In absentia) sono per la maggior parte delle strofe di cinque versi, non rimate e costruite su una nitida opposizione drammatica dei tre primi versi e dei due ultimi: «così la poesia diventa un piccolo dispositivo drammatico basato sul contrasto fra una cosa vista e la sua iscrizione nella sensibilità».
Il titolo In absentia è la chiave di lettura dell’opera «ma senza svelare il mistero»: «come i dream-catchers che nella tradizione degli indiani della costa nordamericana erano piccoli strumenti per afferrare i nostri sogni fugaci, le piccole poesie di Canzian sono trappole per topi intessute di rimandi interni. Con la leva del linguaggio depositano pezzi di vita, di storia, di sentimenti e di pensieri; arriva il presente e si chiude la trappola. La presenza diventa assenza intensa e corpo fantasmatico» (ancora secondo Martin Rueff).
Alessandro Canzian è nato nel 1977 a Pordenone. Nel 2008 fonda la Samuele Editore. Nel 2015 apre il ciclo di incontri letterari “Una Scontrosa Grazia” a Trieste e nel 2016 l’osservatorio poetico on line Laboratori Poesia. Nel 2018 cura, assieme a Simona Wright, il 50° numero del “Nemla Italian Studies” del College of New Jersey dal titolo Writing in a Different Language: Transnational Italian Poetry (presentato nel 2019 a Washington), mentre nel 2021 fonda la rivista semestrale “Laboratori critici” (con e per la direzione di Matteo Bianchi). Dallo stesso anno collabora con Pordenonelegge pubblicando le collane “Gialla” e “Gialla Oro” e, con Roberto Cescon, apre e cura il sito pordenoneleggepoesia.it. Come autore ha pubblicato nel 2020 Il Condominio S.I.M. (Stampa 2009) con prefazione di Maurizio Cucchi, premio San Vito al Tagliamento.
Quattro poesie dal libro:
L’anziano al di là della strada
taglia l’erba non dissimile
al verme che schiaccia.
Una voce al balcone.
Una bimba passa cantando:
«Voglio bene alla mamma
come alla morte». In casa
un tappeto persiano.
Alle cinque un odore acre
di caldo che avanza.
Un bacio. «Fatti il segno
della croce, Silvio».
Una cartilagine il mondo.
Rodica la rumena
avvoltola le foglie di
vite a ricordare il marito.
Inserisci un commento