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Sport e Shoah: la storia di Árpád Weisz

Sport e Shoah: la storia di Árpád Weisz Sport e Shoah: la storia di Árpád Weisz
Sport e Shoah: la storia di Árpád Weisz
Giovanni Cerutti firma un'importante ricerca su una figura chiave della storia del calcio italiano ed europeo, vittima delle leggi razziali e del lager, facendoci riflettere sul legame tra sport e discriminazione







Ascolta l'intervista dell'autore con l'editore Roberto Cicala:


L’allenatore ad Auschwitz parla di Árpád Weisz «dai campi di calcio italiani al lager» con nuovo documenti su questo allenatore ebreo naturalizzato italiano, che è stato il primo a vincere uno scudetto a soli 34 anni e un campionato di serie A a girone unico con due squadre diverse, l’Internazionale-Ambrosiana e il Bologna, il primo a scoprire il talento del diciassettenne Pepìn Meazza, introducendo per primo gli schemi (il “sistema”) nel campionato italiano, soprattutto come tecnico dell’Inter, ma anche del Novara e del Bologna. Il dramma della sua storia è non poterlo ricordare come avrebbe meritato, per le sue conquiste sportive, ma perché fu espulso dall’Italia, in seguito alle leggi razziali e ucciso nel lager di Auschwitz. La sua vicenda ha tratti non comuni che meritano di essere approfonditi. Le pagine di Giovanni Cerutti illuminano il periodo italiano ricostruendo con precisione il ruolo che ebbe Weisz nello sviluppo del “sistema”, che in quegli anni stava mutando definitivamente la fisionomia del calcio sullo sfondo dell’affermazione del professionismo. Una testimonianza e una riflessione sull’eredità della Shoah e sull’importanza della memoria, che coinvolge nel dramma anche lo sport.

«La vigorosa e decisa opera di difesa della razza intrapresa dal Regime, avrà naturalmente le sue conseguenze benefiche anche nel campo sportivo, per quanto, in fatto di atleti militanti, non debbano essere molti gli ebrei.Riguardo al mondo calcistico, che è quello che ci interessa più da vicino, vi è però una zona in cui si è trapiantata, crediamo, una discreta rappresentanza israelita straniera, ed è quella degli allenatori. […]. Ebbene, che costoro – venuti tutti fra noi dopo il 1919 – debbano far le valigie entro sei mesi, non ci rincresce davvero, poiché così finiranno di vendere fumo con quell’arte imbonitoria propria della razza, e lasceranno i posti a tanti ex-giocatori di razza italiana, che sono benissimo in grado di tenerli, e che al confronto con gli stranieri di cui sopra non sono inferiori che sotto una voce: la facciatosta!». Con queste sprezzanti parole il “Calcio illustrato”, nel settembre 1938, annunciava la «bonifica» del campionato italiano da tutti i calciatori e allenatori ebrei, in ottemperanza alle aberranti leggi razziali promulgate dal regime fascista.Tra loro c’era anche l’unghereseÁrpádWeisz, protagonista negli anni immediatamente precedenti del poderoso sviluppo del calcio italiano: dalla panchina dell’Ambrosiana-Inter,Weisz era stato l’allenatore che aveva portato la squadra milanese a vincere il campionato di serie A nella stagione 1929-30, il primo a girone unico nella storia del calcio italiano, replicando poi con il Bologna di Renato Dall’Ara nel 1936-37; aveva contribuito alla stesura del celebre manuale Il giuoco del calcio ed era stato oculato talent scout scoprendo, fra gli altri, il giovane Giuseppe Meazza. Una carriera sfolgorante interrotta improvvisamente nel 1938: «per lo Stato italiano divenne soltanto un ebreo, anzi un ebreo straniero, e come tale fu costretto a lasciare il nostro Paese», scrive Giovanni A. Cerutti, autore dell’Allenatore ad Auschwitz. ÁrpádWeisz: dai campi di calcio italiani al lager, libro in cui si ripercorre la triste vicenda del grande allenatore ungherese. ÁrpádWeisz, prima osannato da giornali e dai tifosi, verrà rapidamente dimenticato. Trasferitosi in Olanda, dopo la cacciata dall’Italia, verrà travolto dall’invasione tedesca del Paese e deportato ad Auschwitz, dove troverà la morte assieme alla moglie e ai loro due bambini. Una storia dimenticata di un grande protagonista del calcio italiano ed europeo, da riscoprire per continuare a riflettere sulla cancellazione della memoria della Shoah e sul rapporto tra sport e razzismo.

L’allenatore ad Auschwitz

Árpád Weisz: dai campi di calcio italiani al lager

di Giovanni A. Cerutti

editore: Interlinea

pagine: 128

Calcio e discriminazione: la storia di Árpád Weisz il grande allenatore degli anni trenta che scoprì Giuseppe Meazza, costretto dalle leggi razziali dai campi di calcio italiani al lager.

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