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Il vizio di leggere

Il vizio di leggere Il vizio di leggere
Il vizio di leggere
Edizioni «attente alla qualità dei contenuti e della veste grafica»: parola di Andrea Kerbaker

 
Sull’inserto culturale del “Sole 24 Ore” è stato recensito il volume dell’editore Roberto Cicala, I meccanismi dell’editoria (Il Mulino), con osservazioni che riguardano anche la nostra Interlinea: ci fa quindi piacere riprendere alcune affermazioni del bibliofilo e studioso di editoria Andrea Kerbaker autore dell’articolo uscito il 4 aprile.

Scrive, tra l’altro, che Interlinea è «tra le sigle più attente alla qualità dei contenuti, ma anche della veste grafica e di tutti gli aspetti collaterali dei libri».
Aggiunge: «come tutti gli innamorati, Cicala si preoccupa in primis della salute dell'oggetto della sua passione, soprattutto in questo periodo complesso; e lo stato non pare dei più sicuri, se già nel capitolo introduttivo si cita il Pirandello del Fu Mattia Pascal: “La prima volta che mi avvenne di trovarmi con un libro tra le mani, tolto così a caso, senza saperlo, da uno degli scaffali, provai un brivido d'orrore”. Parole scritte più di un secolo fa, ma ancora assai attuali: “L'editoria italiana è abituata da sempre a vivere difficoltà croniche e a sopportare la spada di Damocle di una scarsa visibilità e fruizione sociale del proprio prodotto, con rese ingenti di invenduto in libreria”. Ma non si pensi al consueto Cahier de doléances così frequente di questi tempi: importa, piuttosto, reagire, guardare avanti, con “la speranza riposta in giovani generazioni con il vizio della lettura”. Ecco, il libro è proprio rivolto a chi coltiva il vizio di leggere».
Kerbaker continua verso la fine della recensione: «Chi conosce l'autore o i libri che pubblica sa che le sue scelte nel campo editoriale sono piuttosto precise. Ma nel manuale il Cicala professore mostra un'apertura di credito verso tutte le opzioni, utile soprattutto quando si affrontano i temi maggiori delle sfide odierne, dal digitale alla distribuzione, senza trascurare temi ana in embrione, come il crowdfunding o gli audiolibri. L'atteggiamento consente, nonostante le non allegre premesse, di arrivare relativamente sereni anche alla condizione odierna, nei due capitoli conclusivi, significativamente intitolati “Aria di pessimismo sulla situazione attuale” e “Perché essere ottimisti sul futuro”. Una conclusione suffragata da una citazione di Giangiacomo Feltrinelli: “Un editore può anche affrontare il proprio lavoro sulla base di un'ipotesi molto azzardata: che tutto, ma proprio tutto, deve cambiare e cambierà”. Un ottimismo di cui hanno molto bisogno i giovani, ma anche, perché no?, i comuni lettori come noi».


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