Paul Valéry nasce a Sète, centro marittimo della Francia meridionale, il 30 ottobre 1871. Il padre, ispettore della dogana, era di origine corsa; la madre, Fanny Grassi, di famiglia genovese. Nel 1873 Paul compie con i genitori il primo viaggio a Genova, città a cui resterà sempre legato. Nel 1884 la famiglia si trasferisce a Montpellier, dove Paul frequenta il ginnasio-liceo, per iscriversi quattro anni dopo a Giurisprudenza. Dal 1889-1890 comincia a pubblicare, su giornali locali e piccole riviste letterarie, poesie di ispirazione simbolista; stringe amicizia con Pierre Louys e André Gide; conosce poi Mallarmé, che frequenterà assiduamente dopo essersi trasferito, nel 1894, a Parigi. Ma intanto una crisi spirituale già lo aveva portato ad abbandonare la poesia per dedicarsi allo studio della matematica e della filosofia. Ne conseguiranno i saggi
Introduction à la méthode de Leonard de Vinci (1895) e
La soirée avec Monsieur Teste (1906). Tornerà alla poesia soltanto nel 1917, con
La jeune Parque, complesso poema in alessandrini, il cui successo critico porterà alla pubblicazione delle poesie giovanili (
Album de vers anciens, 1921) e poi di una nuova raccolta (
Charmes, 1922), che contiene alcuni dei suoi capolavori poetici, tra i quali
Le cimetière marin, uno dei vertici della lirica del Novecento. Nel 1923 escono i dialoghi
Eupalinos ou L’architecte e
L’âme et la danse; nel 1921 il primo dei cinque volumi di
Variété, che nel ventennio successivo raccoglieranno, coi due di
Tel Quel (1941-1943), la sua amplissima produzione saggistica. Eletto nel 1917 all’Académie Française, è ormai considerato uno dei maggiori intellettuali del suo tempo, sempre più preso da impegni francesi e internazionali. Nel 1938 è incaricato di un corso di poetica al Collège de France, che terrà fino alla fine. Nell’edizione del 1942 delle
Poésies, con le tre precedenti raccolte, pubblica alcuni testi melodrammatici degli anni trenta:
Cantate du Narcisse, Amphion e
Sémiramis, musicati da Arthur Honegger. Ancora al teatro è dedicato il
Mon Faust, edito nel 1944. Valéry muore il 20 luglio 1945; dopo le esequie nazionali a Parigi, verrà sepolto nel cimitero marino di Sète. Sulla tomba questi versi del suo poema: «O récompense après une pensée / Qu’un long regard sur le calme des dieux!» (“Dopo un pensiero quale ricompensa / guardare a lungo degli dei la calma!”).
Interlinea nel 2016 ha pubblicato
Il cimitero marino.