Illustrazione di Cinzia Ghigliano da Il violino di Auschwitz di Anna Lavatelli
Perché raccontare e ricordare
Ma se tanto gli orrori continuano a succedere, a cosa serve “non dimenticare”? A volte si sente questa domanda. I libri forse non ci eviteranno di ripetere i nostri errori, ma salvano – e continueranno a salvare – dall’oblio le storie delle persone che hanno patito e hanno sofferto, a volte ricevendo giustizia – anche se non erano più qui – e a volte no, che hanno fatto grandi gesti senza che nessuno lo sapesse, o grandi infamie.
Sono le storie che raccontiamo ai ragazzi per il giorno della Memoria in Il violino di Auschwitz di Anna Lavatelli e La guerra di Becky di Antonio Ferrara: c’è chi, come Cicci, la protagonista del Violino, non è sopravvissuto per raccontare la sua storia, ma l’hanno fatto altri, con passione e attraverso il filo rosso della musica; ma c’è anche chi, come Becky Behar, scampando a una strage nazista, ha fatto della propria vita una missione di testimonianza, e il cui esempio continua a ispirare gli scrittori.
Allora anche attraverso queste storie, e altre che arriveranno, possiamo fornire ai ragazzi le tessere di un mosaico che, se non si potrà mai completare, potrà permettere loro di avere almeno uno scorcio sulle storie di ragazzi e ragazze che, anche se diversi e lontani, gli sono più vicini di quanto non si creda, trovandosi anch’essi a confrontarsi con le insopportabili incongruenze e contraddizioni del mondo adulto.
Incontri e webinar con gli autori
Ricordiamo che i nostri autori, Anna Lavatelli e Antonio Ferrara, sono disponibili per organizzare incontri sul tema della Shoah per ragazzi e insegnanti.

di Anna Lavatelli, illustrazioni di Cinzia Ghigliano
Un violino speciale sopravvive alla Shoah e arriva fino a noi narrandoci il dolore della tragedia di Auschwitz ma anche la solidarietà e l'amore per la musica, attraverso le vicende della giovane Cicci, una giovane ragazza ebrea, e della sua famiglia, vittima delle leggi razziali e del lager. Ispirato alla vera storia di Eva Maria Levy Anna Lavatelli firma un racconto toccante per raccontare l'Olocausto anche ai più giovani, con le illustrazioni di Cinzia Ghigliano.
Cicci ha tutto ciò che una ragazza possa desiderare: una vita bella e agiata, una famiglia che le vuole bene, tanti amici e una grande passione per la musica. Ma è ebrea e durante la guerra tutto cambia. Le rimarrà solo il suo violino, da cui non si separerà a nessun costo. Sarà proprio lui a raccontare, dopo un lungo silenzio, la lenta discesa di Cicci verso l’inferno del campo di concentramento di Auschwitz, dove dovrà suonare per le SS. Scoprirà però che la musica rende liberi. Un racconto commovente tratto da una storia vera.
«Cominciò come un venticello senza importanza, che incattivì e diventò bufera. E niente fu più come prima. Niente.»

di Antonio Ferrara
1943: per sfuggire ai bombardamenti su Milano, la piccola Becky e la sua famiglia si trasferiscono a Meina, sul lago Maggiore, dove il padre ha un albergo. Lì si sono rifugiate tante altre persone, tra cui molti ebrei fuggiti da Salonicco, e Becky fa subito amicizia con gli altri ragazzi, in particolare con Johnny, solare e ottimista. I giorni passano sereni e l’incubo della guerra sembra tramontato quando, l’8 settembre, la radio annuncia l’armistizio. Poco tempo dopo, però, un gruppo di soldati nazisti prende possesso dell’albergo, imprigionando Becky, la sua famiglia e gli altri ebrei in una stanza. È solo l’inizio di una terribile tragedia che segnerà per sempre il lago Maggiore: la prima strage di ebrei in Italia. Tratto da una storia vera.
«Sono una bambina perduta, sono il mio cagnolino rimasto solo. E intanto sento dentro di me una vocina che dice: coraggio, Becky, coraggio, vedrai che un giorno verrà fatta giustizia.»
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