Festival Parolario
Parolario, la manifestazione culturale comasca dedicata ai libri, alla lettura e alla cultura torna anche quest'anno con ospiti due autori Interlinea: Giovanna Cristina Vivinetto e Giampiero Neri. Il tema di questa edizione è la curiosità.
Il 21 giugno alle ore 18.00 a Villa Sucota - Fondazione Antonio Ratti si svolgerà l'incontro "Degli animali. Il poetico bestiario di Giampiero Neri" che vede protagosti Giampiero Neri e Elisabetta Motta, in dialogo con Pietro Berra. Arricchiscono l’incontro gli interventi all'arpa di un grande musicista quale è Vincenzo Zitello.
Poeta con una vocazione da naturalista, Giampiero Neri ha disseminato la sua produzione di animali delle più varie specie, la cui osservazione serve all'autore, e ai noi lettori, per cercare di indagare i misteri della natura e di riflettere, per affinità o contrasto, sui comportamenti umani. Lo conferma anche il suo più recente libro, Non ci saremmo più rivisti. Antologia personale (2018), che presenta una scelta dei propri testi precedenti a cura di Neri medesimo, accompagnati da alcuni inediti.
Il 21 giugno alle ore 18.00 a Villa Sucota - Fondazione Antonio Ratti si svolgerà l'incontro "Degli animali. Il poetico bestiario di Giampiero Neri" che vede protagosti Giampiero Neri e Elisabetta Motta, in dialogo con Pietro Berra. Arricchiscono l’incontro gli interventi all'arpa di un grande musicista quale è Vincenzo Zitello.
Poeta con una vocazione da naturalista, Giampiero Neri ha disseminato la sua produzione di animali delle più varie specie, la cui osservazione serve all'autore, e ai noi lettori, per cercare di indagare i misteri della natura e di riflettere, per affinità o contrasto, sui comportamenti umani. Lo conferma anche il suo più recente libro, Non ci saremmo più rivisti. Antologia personale (2018), che presenta una scelta dei propri testi precedenti a cura di Neri medesimo, accompagnati da alcuni inediti.
Il 24 giugno alle ore 19.30 Villa Olmo vede protagonista la giovane poetessa Giovanna Cristina Vivinetto, in dialogo con Pietro Berra per presentare Dolore minimo, caso letterario del 2018 e finalista al Premio Viareggio, un romanzo in versi che esprime la complessa condizione transessuale pronunciata con grande potenza poetica, volta a infrangere, per la prima volta in Italia, il muro del silenzioso tabù culturale.
L'intimità e la forza di questo diario poetico emerge anche dall'intervista di Pietro Berra all'autrice:
La poesia ha davvero il potere di guarire le ferite?Ti ha fatto bene scrivere "Dolore minimo"?
Definisco la poesia, e la scrittura poetica unaforma di "psicoterapia della parola scritta". Essa è, a mio avviso, quel mezzo che permette di ricucire gli strappi, conciliare le contraddizioni, interpretare in sommo grado, sublimandole, le ambiguità del reale. Per me la poesia è stata l'occasione per scendere a patti con una me che non riuscivo a capire in pieno - o, meglio, che credevo di capire ma in verità, non conoscevo affatto. Nel momento in cui ho nominato quel "male" in poesia, ha cessato di essere "male".
Per leggere l'intervista completa su "La Provincia"
L'intimità e la forza di questo diario poetico emerge anche dall'intervista di Pietro Berra all'autrice:
La poesia ha davvero il potere di guarire le ferite?Ti ha fatto bene scrivere "Dolore minimo"?
Definisco la poesia, e la scrittura poetica unaforma di "psicoterapia della parola scritta". Essa è, a mio avviso, quel mezzo che permette di ricucire gli strappi, conciliare le contraddizioni, interpretare in sommo grado, sublimandole, le ambiguità del reale. Per me la poesia è stata l'occasione per scendere a patti con una me che non riuscivo a capire in pieno - o, meglio, che credevo di capire ma in verità, non conoscevo affatto. Nel momento in cui ho nominato quel "male" in poesia, ha cessato di essere "male".
Per leggere l'intervista completa su "La Provincia"
Non ci saremmo più rivisti
Antologia personale
di Giampiero Neri
editore: Interlinea
pagine: 80
«Non ci saremmo più rivisti» è il refrain di molti testi di Giampiero Neri, testimonianza del distacco irreparabile che il destino impone nel rapporto tra le persone. Arrivato ai novant’anni, il poeta compone, nello specchio degli angoli di Milano e delle forme della natura, un’antologia personale, impreziosita da autografi e inediti tratti dai suoi quaderni: pagine «di silenzi carichi d’attesa, di ferite insanabili e di inesauribile ricerca del vero».
Dolore minimo
di Giovanna Cristina Vivinetto
editore: Interlinea
pagine: 148
Il «dolore minimo» del titolo esprime la complessa condizione transessuale pronunciata con grande potenza poetica, volta a infrangere, per la prima volta in Italia, il muro del silenzioso tabù culturale. La giovane autrice racconta la sua rinascita luminosa con versi, delicati e profondissimi al tempo stesso, che hanno fatto parlare Dacia Maraini e Alessandro Fo di caso letterario dell’anno. «Quando nacqui mia madre / mi fece un dono antichissimo. / Il dono dell’indovino Tiresia: / mutare sesso una volta nella vita», narra Giovanna Cristina Vivinetto, che, in questo dirompente diario in versi, confessa: «non mi sono mai conosciuta / se non nel dolore bambino / di avvertirmi a un tratto / così divisa. Così tanto parziale».
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