La storia dell’educazione sentimentale di una ragazza che si fa donna si specchia nella vita di provincia di fine Ottocento. Torna attuale il capolavoro della Marchesa Colombi, pseudonimo di Maria Antonietta Torriani, scrittrice al centro di una rivalutazione internazionale (anche con In risaia e il galateo La gente per bene): «è il suo modo di raccontare che prende, il suo piglio dimesso ma sempre concreto e corposo, con un fondo di sottile ironia: quell’ironia su se stessi che è l’essenza dello humour» secondo Italo Calvino.
Incipit del libro: «A Novara, mi sono seduta a un tavolino del caffè Barlocchi, ho assaggiato i biscottini e ammirato la cupola dell’Antonelli; ho visto le risaie, un bel paesaggio astratto come un dipinto di Mondrian. E tuttavia mi accorgo di conoscere già un poco la città attraverso alcune pagine della Marchesa Colombi, pseudonimo letterario di Maria Antonietta Torriani sposata Torelli-Viollier».
Estratto: «Per tutta la mia vita, quell’alto silenzio della benedizione mi ricordò la gioia di quell’ora, e mi commosse, e mi fece piangere. I miei parenti ed amici hanno una grande idea della mia divozione ».
Un matrimonio in Provincia de La Marchesa Colombi

Un matrimonio in provincia
di La Marchesa Colombi
editore: Interlinea
pagine: 120
Un'ironico romanzo femminista
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