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Carlo Carena

Carlo Carena
autore
EDUCatt Università Cattolica
Carlo Carena, nato a Borgomanero nel 1925 e laureatosi a Torino, è docente, traduttore e critico letterario italiano. Ha curato e tradotto classici latini e greci per Einaudi e UTET, per la collana "Scrittori greci e latini" della Fondazione Lorenzo Valla e per il "Poligrafico dello Stato". Ha ricevuto il Premio San Gerolamo (1991), il Premio Grinzane Cavour per la traduzione (1993) e il Premio Nazionale per la Traduzione del Ministero per i beni culturali e ambientali (1991). Da diversi anni scrive sul supplemento deomenicale del "Sole 24 Ore", oltre che su numerose riviste letterarie.
Per i suoi 95 anni Interlinea ha pubblicatol la sua traduzione di Erasmo da Rotterdam La capanna natale del bambino Gesù, titolo numero 100 della collana "Nativitas", in tiratura limitata di 333 copie. Per la casa editrice Carlo Carena ha curato i libri Carlo Dionisotti. La vita, gli studi, il pensiero di un letterato del Novecento Natale. Le storie della tradizione.

Titoli dell'autore

Il bello e il vero

Petrarca, Contini e Tallone tra filologia e arte della stampa

a cura di Carlo Carena, Roberto Cicala, Maria Villano

editore: EDUCatt Università Cattolica

pagine: 108

«Che il bello potesse convogliare il vero, fu un’idea che nacque in lui spontaneamente » ha scritto Gianfranco Contini di uno dei più grandi stampatori del Novecento, Alberto Tallone, erede di una tradizione italiana che, da Manuzio a Bodoni, ha tramandato il valore della composizione manuale a caratteri mobili e delle tirature limitate e curatissime. Nel centenario della nascita dello studioso è ricostruita la loro collaborazione, esemplare del rapporto tra fi lologia ed editoria, tra forma e contenuto, a partire da una fondamentale edizione dei Rerum vulgarium fragmenta di Petrarca stampata a Parigi nel 1949 e salutata da Ungaretti come un «miracolo». È un episodio dell’«avventura in cui faccio consistere lo studio», come scrive Contini, che vorrebbe coinvolgere nei progetti tipografi ci talloniani l’altro petrarchista Giuseppe Billanovich, sempre fondendo«la soddisfazione della forma con gli obblighi del vero». È una vicenda che tocca anche la casa editrice Einaudi, dove quindici anni dopo il Canzoniere esce nella “Nuova Universale Einaudi” lasciando il segno. Come scrive Carlo Carena a proposito delle lettere che Contini e Tallone si sono scambiati «sembra di leggere qualche antico maestro di morale e di estetica, un miscere utile dulci di venerata memoria oraziana: Orazio, anch’egli un esigente bibliofilo di poche copie curate a dovere per chi se ne intende. Si può andare a lezione anche guardando una mostra di libri». Catalogo della mostra con antologia di testi e iconografia

Libri e scrittori di via Biancamano

Casi editoriali in 75 anni di Einaudi, con illustrazioni e documenti

a cura di Carlo Carena, Roberto Cicala, Velania La Mendola

editore: EDUCatt Università Cattolica

pagine: XII+600

Ai 75 anni di libri Einaudi è dedicato questo volume, presentato con convegno e mostra dal Laboratorio di editoria il 18 novembre 2009 con intervento dei direttori editoriali di ieri e di oggi Carlo Carena e Mauro Bersani. Passione e ricerca, editoria e letteratura, sperimentazione e memoria s’incontrano negli studi raccolti in occasione dei 75 anni sulla casa editrice di Giulio Einaudi. Dalla storia del simbolo, lo struzzo, ai progetti delle collane, con i mitici “Gettoni” di Vittorini, sono svelati aspetti anche inediti (frutto di ricerche d’archivio da parte di giovani studiosi) di successi come Il sergente nella neve di Rigoni Stern, La Storia della Morante o Gli zii di Sicilia di Sciascia, illuminando, attraverso lettere, illustrazioni e documenti, le scelte editoriali di Saba, Contini, Rodari, Fenoglio, Mastronardi, Lalla Romano, Natalia Ginzburg e altri autori di via Biancamano, perché, come ha scritto il fondatore, «ogni libro si integra agli altri, ben sapendo che senza questa integrazione, questa compenetrazione dialettica, si rompe un fi lo invisibile che lega ogni libro all’altro, si interrompe un circuito, anch’esso invisibile, che solo dà signifi cato a una casa editrice di cultura, il circuito della libertà».
 

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