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Cristina Montagnani

Titoli dell'autore

Pastorale. Carte de triomphi

di Matteo Maria Boiardo

editore: Interlinea

pagine: 360

Le egloghe volgari, ricchissime di allusioni storico-politiche sotto il velame pastorale, e i cosiddetti Tarocchi, notevole esempio di letteratura d’intrattenimento di alto livello, pur editi di recente, offrono molti spunti per una nuova lettura e riproposizione al pubblico.

Miscellanea boiardesca

a cura di Cristina Montagnani

editore: Interlinea

pagine: 136

Che cosa sappiamo, oggi, della letteratura cavalleresca che si sviluppò in Italia nel Quattrocento? Certamente più di quanto non ne sapessimo una trentina d’anni fa, e questo è di un certo conforto. A differenza di quanto accade con la lirica coeva, su cui c’è ancora molto da fare, ma della quale ciascuno di noi ha in mente una mappa, una gerarchia di autori e di opere, sul terreno cavalleresco si aprono di fronte a noi territori sconfinati, percorsi da una moltitudine di testi, o di forme varianti di uno stesso testo (o di una stessa storia? Caso che per un canzoniere non si dà mai) che è difficile, per usare una metafora di grana un po’ grossa, irregimentare. Anche perché i romanzi cavallereschi sono stati non solo numerosi, ma amatissimi dai lettori, che hanno letteralmente divorato prima i manoscritti, poi le edizioni a stampa dei loro libri preferiti, non lasciando a noi moderni che i lacerti di un genere, poche tessere di un puzzle irremediabilmente scomposto. I saggi raccolti in questo volume, che coprono l’arco cronologico compreso fra Entrée d’Espagne e Inamoramento d’Orlando, si propongono, per quanto possibile, di mettere a fuoco qualche segmento di questa storia ancora in gran parte da scrivere.

Spagna ferrarese

di Matteo Maria Boiardo

editore: Interlinea

pagine: 864

La Spagna ferrarese è il testo che ha consentito a personaggi e interpreti delle guerre di Spagna di trasmigrare nella Ferrara estense, per vivervi le avventure che ognuno di noi ben conosce. La tradizione rimata della Spagna, nel suo complesso, è meritevole di attenzione, non solo perché si situa al crocevia fra esperienze letterarie diverse: francese, franco-veneta e italiana, ma anche perché è in molti altri sensi un testo di confine, collocata com'è sul crinale fra tradizione alta e bassa, fra letterario e popolare, capace di transitare dai preziosi codici miniati di corte sino ai banchi dei cantastorie fiorentini, in un movimento alto/basso che in molti altri casi possiamo solo immaginare, mentre qui si disegna, limpidissimo, sotto i nostri occhi. Altrettanto straordinaria è la doppia vita del poema, che nella sua forma "padana" funziona da ipotesto per l'Innamoramento di Orlando del Boiardo (ed estende la sua influenza sino all'Ariosto) e offre, in quella Toscana, parecchi elementi alla Rotta del Pulci.
 

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