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Sette e Ottocento a Pavia: le radici della modernità (1764-1815)

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Sette e Ottocento a Pavia: le radici della modernità (1764-1815)
titolo Sette e Ottocento a Pavia: le radici della modernità (1764-1815)
sottotitolo Atti del convegno di Pavia novembre 2018-marzo 2019
curatore
Argomento Storia Testi vari di storia
Collana Studi storici, 81
marchio Interlinea
Editore Interlinea
Formato
libro Libro
Pagine 356
Pubblicazione 2020
ISBN 9788868573706
 
25,00 23,75
 
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Gli atti del convegno Sette e Ottocento a Pavia: le radici della modernità illustrano attraverso i protagonisti, scienziati e umanisti, scrittori e musicisti, il primato di Pavia e della sua Università come centro della cultura europea nei circa cinquant’anni che vanno dal 1764 (quando esce Dei delitti e delle pene) al 1815 (Restaurazione dell’Antico Regime). Dalle riforme degli Asburgo, che rinnovano con criteri moderni tutte le istituzioni scolastiche, alla ventata napoleonica e alla Repubblica Cisalpina, che danno inizio a una rivoluzione del pensiero sociale e politico creando un’intellettualità aperta alle correnti più avanzate, Pavia con la sua Università conosce una forte rinascita culturale e scientifica, affermandosi a livello nazionale ed europeo attraverso l’originale e innovativo contributo di ricercatori, artisti e scrittori, presto di prestigio internazionale. Con il ritorno dell’Austria e con le politiche repressive messe in atto si spegnerà il grande fervore di un eccezionale cinquantennio.

 

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