Un violino speciale sopravvive alla Shoah e arriva fino a noi narrandoci il dolore della tragedia di Auschwitz ma anche la solidarietà e l'amore per la musica, attraverso le vicende della giovane Cicci, una giovane ragazza ebrea, e della sua famiglia, vittima delle leggi razziali e del lager. Ispirato alla vera storia di Eva Maria Levy Anna Lavatelli firma un racconto toccante per raccontare l'Olocausto anche ai più giovani, con le illustrazioni di Cinzia Ghigliano.
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Cicci ha tutto ciò che una ragazza possa desiderare: una vita bella e agiata, una famiglia che le vuole bene, tanti amici e una grande passione per la musica. Ma è ebrea e durante la guerra tutto cambia. Le rimarrà solo il suo violino, da cui non si separerà a nessun costo. Sarà proprio lui a raccontare, dopo un lungo silenzio, la lenta discesa di Cicci verso l’inferno del campo di concentramento di Auschwitz, dove dovrà suonare per le SS. Scoprirà però che la musica rende liberi. Un racconto commovente tratto da una storia vera. Una lettura consigliata dagli 8 anni in su.

«Perchè raccontare ai ragazzi della Shoah? E soprattutto come farlo?» si chiede l'autrice Anna Lavatelli quando inizia questa storia, ispirata al ritrovamento di un violino molto speciale da parte di
Carlo Alberto Carutti. «
Il violino di Auschwitz affronta questo tema impegnativo in un modo attento alla sensibilità dei bambini e quindi tutto il mio sforzo nel raccontare questa storia è stato proprio nella modulazione delle parole e soprattutto nel giusto equilibrio fra il detto e il non detto, un non detto che risulta chiaro agli adulti ma che può essere percepito dai bambini non in tutta la sua terribile verità. Questa è stata la mia guida durante la scrittura e poi anche nella rilettura del testo, di modo che non ci fossero situazioni troppo crude e neanche sentimenti troppo commoventi, era importante che ci fosse un bilancio di tutte queste cose perchè ai ragazzi risultasse gradito. Raccontare queste cose ai ragazzi è fondamentale, perchè noi non dobbiamo dimenticare e sappiamo tutti benissimo come alcuni messaggi importanti arrivino soprattutto in giovane età. Io stessa sono testimone di questo perchè io mi sono interessata al tema leggendo "Il diario di Anna Frank" e credo che certe cose, apprese e ragionate da bambini possono avere un influsso molto importante sull'atteggiamento nella vita adulta.»
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